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Moriero: “L’Inter non dovrà  far agire Pirlo. Quel rigore non dato a Ronaldo…”

Francesco Moriero, ex centrocampista dell’Inter e attuale tecnico del Grosseto in un’intervista per il quotidiano Libero parla dell’attesissima sfida tar la Juventus e l’Inter: Quattordici anni fa, su Ronaldo, secondo lei era...

Francesco Parrone

Francesco Moriero, ex centrocampista dell’Inter e attuale tecnico del Grosseto in un'intervista per il quotidiano Libero parla dell'attesissima sfida tar la Juventus e l'Inter:

Quattordici anni fa, su Ronaldo, secondo lei era rigore? «Certo, come no. Ero uscito da pochi minuti, vidi il contatto dalla panchina».

Iuliano sostiene che nel basket sarebbe fallo di sfondamento.«Non siamo nella pallacanestro, aveva ostruito la corsa di Ronaldo. Senza la sua frapposizione avrebbe segnato sicuramente. Sul capovolgimento di fronte ci fu la beffa del rigore a Del Piero».

Nel 2005 scoppiò Calciopoli, sarebbero da ridiscutere anche gli scudetti juventini degli anni ’90? «Non so, ma quella partita fu molto strana. C’è sempre l’arbitro a valutare le situazioni di gioco, ma quel fallo era troppo evidente».

Come il gol non convalidato a Muntari e costato una fetta di scudetto al Milan?«C’è sempre la Juve di mezzo. Questo è il derby d’Italia, sempre in risalto».

Dove si può decidere?«Nell’oscuramento delle linee di passaggio a Pirlo. L’Inter non faccia l’errore di lasciargli campo, il regista va sempre marcato, non bisogna fargli prendere la palla perchè quando ha la possibilità di guardare il gioco fa male».

L’Inter ha il terzo attacco, dietro Juve e Roma. C’è affinità tra Guarin e Moriero, arrivato da Lecce? «Io stavo all’esterno, andavo in contropiede, con una giocata fine dovevo servire il più presto possibile Ronaldo. Il colombiano è più centrale, trequartista da 4-2-3-1».

Era più simile a Cassano?«Avevo più corsa, certo Antonio è più bravo nello stretto. A me piace tanto Alvarez, non capisco perchè non compia il salto di qualità».

Milito è il capocannoniere dell’anno solare, con 25 reti. «Può essere decisivo, è sempre presente nelle gare chiave. La Juve peraltro in difesa concede pochissimo ».

E Palacio?«È molto più attaccante di me. Il calcio è cambiato, contano difesa e centrocampo, sugli esterni si va poco».