FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Repubblica – Napoli ed altre 3 di A non hanno ancora ricevuto lo stipendio di febbraio: lo scenario

Il quotidiano spiega anche la posizione strategica dei club

Matteo Pifferi

L'edizione odierna di Repubblica, nell'analizzare la presa di posizione della Juventus in merito alla decurtazione degli stipendi dei giocatori, sottolinea come 4 squadre di Serie A, al momento, abbiano tenuto una posizione strategica agli antipodi:

"Ma se la Juventus si è mossa in largo anticipo e il mondo del calcio italiano discute la possibilità di ridurre gli ingaggi, ci sono i calciatori di Sampdoria, Genoa, Torino e Napoli che non hanno ancora ricevuto gli stipendi di febbraio, quando il campionato era ancora in pieno svolgimento", evidenzia Repubblica che prova a spiegare la motivazione dietro a tale scelta: "La condotta delle società ha due possibili spiegazioni: la prima, voler conservare liquidità in un momento d’incertezza. La seconda, più politica, è arrivare al tavolo dei negoziati con una maggiore forza contrattuale".

DOMANI RIUNIONE - Nella giornata di lunedì è prevista infatti una riunione importante tra Federcalcio, Lega Serie A e AIC per discutere sul congelamento degli stipendi del mese di marzo: in caso di ripresa a maggio o giugno, ci sarà un taglio agli stipendi, mentre è probabile che la discussione sarà più accesa in caso di blocco definitivo di campionati e Coppe. Nel caso estremo che ad oggi tuttavia non è da escludere, la Lega Serie A ha già steso due bozze in merito alla rimodulazione dei pagamenti:

"La prima prevede riduzioni progressive: sotto i 100mila euro lordi, stipendio pieno. Sopra il milione e mezzo, taglio del trenta per cento. La seconda opzione, valutata anche dalla Ligue 1 francese, è il taglio per tutti del cinquanta per cento. L’Aic è orientata ad accettare una riduzione massima di una mensilità e mezza. In caso di stallo, i club potrebbero chiedere al governo un provvedimento che certifichi lo stato di crisi del calcio", chiosa Repubblica.