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Orrico: “Ben vengano i nuovi allenatori. Strama farà  bene…”

L’ex tecnico nerazzurro Corrado Orrico, in esclusiva per Tuttomercatoweb ci dice la sua sulla nuova generazione di allenatori. Corrado Orrico, Le piace questa Inter? “Squadra rivoluzionata che ha perso uomini importanti e ha rinnovato...

Francesco Parrone

L'ex tecnico nerazzurro Corrado Orrico, in esclusiva per Tuttomercatoweb ci dice la sua sulla nuova generazione di allenatori.

Corrado Orrico, Le piace questa Inter?

"Squadra rivoluzionata che ha perso uomini importanti e ha rinnovato moltissimo e occorre tempo per sistemarla e il comportamento contradditorio è figlio di queste fatali incertezze. Io credo che l'Inter alla lunga farà bene in campionato, ma bisognerà aspettarla un paio di mesi".

Molti suoi colleghi lamentano il fatto che un allenatore come Stramaccioni, senza esperienza, sia alla guida di una grande. Lei è dello stesso avviso?

"Oltre che legittimo, l'inserimento di forze nuove nella nostra categoria è utilissimo. Magari gli allenatori giovani possono perdere sul lato dell'esperienza ma alla loro ci mettono entusiasmo, idee nuove, coraggio e rendono frizzante il calcio. E questo sport è come la vita, ha i giusti rinnovamenti e bisogna valutarli con simpatia e non con occhio critico. Molti "tromboni" si sono avvicendati negli ultimi tempi in panchina senza portare nulla se non a una stanca gestione, mentre i giovani allenatori come Allegri, Conte e lo stesso Stramaccioni sono persone che nel loro lavoro portano novità nel gestire le squadre. Vedrete che Stramaccioni passato il periodo di adattamento suo e quello dell'Inter certamente farà bene".

Chi altro le piace in panchina?

"Apprezzo molto Zeman che anche a 80 anni rimarrà giovane. Perché mette idee nuove, agisce con pulizia etica e affronta le vicende del calcio con lealtà e coraggio. Mi piace molto Conte, esempio di giovane coraggioso. Lui era un buon allenatore di B, la Juve ha deciso di puntare comunque su di lui e il tecnico ha ripagato la Società poi facendo giocare col sangue agli occhi la squadra. La prova di come la foga del giovane possa fare la differenza. Aggiungo che in quest'annata votata alla mediocrità, perdendo talenti e allenatori, è nell'ordine delle cose rinnovare sennò il calcio diventa come la politica. Credo molto nel rinnovamento, sempre. Il rinnovamento è sempre un balzo in avanti".

Lei fa il paragone calcio-politica. Però non è che la politica calcistica si rinnovi molto...

"Si parte sempre dal basso, ed è la cosa più importante. Se rimangono i "tromboni" a gestir le squadre e se il vertice viene rinnovato non cambia molto. Quel che interessa lo spettatore è che il rinnovamento vero, quello dei sensi, ci sia. E lo si vede anche in Nazionale e ciò ha portato benefici".

E Lei? La rivedremo in panchina?

"No, basta così. Come le dicevo: largo ai giovani".