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Padovan: “Inter sontuosa, promette di arrivare fino in fondo. Io mourinhano ma…”

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Intervenuto sulle colonne di calciomercato.com, Giancarlo Padovan ha parlato così della vittoria dell'Inter a Roma

Matteo Pifferi

Intervenuto sulle colonne di calciomercato.com, Giancarlo Padovan ha parlato così della vittoria dell'Inter a Roma:

"L’Inter sta benissimo e risponde al Milan come meglio non potrebbe (3-0). La Roma, rimaneggiata (ha chiuso con Bove e Volpato in campo mentre Cristante è scivolato a centrale difensivo) ha fatto scena muta, è stata mortificata ed ha rischiato la goleada, perdendo la seconda partita consecutiva e compromettendo l’avvicinamento alla zona Champions. Sono un mourinhano della prima ora - ammiravo l’allenatore portoghese quando ancora vinceva la Coppa Uefa e poi la Champions League con il Porto - ed ero talmente preparato, almeno psicologicamente, alla batosta con l’Inter da avere detto pubblicamente che “ne avrebbe presi quattro”.

Tuttavia non pensavo di assistere ad una partita della Roma tanto arrendevole e, dunque, disarmante. Meno che mai dopo avere letto le formazioni. Perché è ben vero che ai giallorossi mancavano sei giocatori di cui cinque assolutamente titolari (Pellegrini, Spinazzola, Abraham, Karsdorp, El Shaarawy), ma è altrettanto vero che José Mourinho, ben lungi dal rinunciare al 3-5-2, aveva allestito un sistema di gioco pieno di difensori: Smalling, Mancini e Kumbulla centrali, Ibanez a destra e Vina a sinistra. Questo dispositivo permetteva solo a quest’ultimo di avanzare e anche di concludere.

E, però, la Roma difendeva a cinque, più due incontristi (Veretout e Cristante) che assieme a Mkhitaryan costituivano il centrocampo, infine i due attaccanti Zaniolo e Shomurodov. Per dieci minuti ho pensato che un’organizzazione siffatta avrebbe potuto produrre una partita quasi ermetica con una sconfitta dignitosa. Invece mi sbagliavo. Perché l’Inter ha fatto tre gol in trentasette minuti e ha disposto dell’avversario come ha voluto. Poi mi ha dato l’impressione di fermarsi. Ma non certo per carità cristiana. Ha pensato al Real e ha risparmiato sforzi e rischi.

Patto di non aggressività nella ripresa. Simone Inzaghi, che ha perso Correa (dentro Sanchez al 59’) per un guaio muscolare, ha pensato di dosare le forze in vista di Madrid sostituendo Barella (che non era contento) con Vidal, Dzeko (fischiatissimo) con Dimarco, Bastoni con Vecino e Calhanoglu con Sensi. E’ stato proprio quest’ultimo a mancare il gol del 4-0 (conclusione alta su assist di Perisic).

Sarebbe stata un’umiliazione eccessiva per la Roma e, soprattutto, il punteggio non avrebbe aggiunto nulla alla sontuosa prestazione dell’Inter. Che resta in corsa per tutto. E promette, o minaccia, di arrivare in fondo".

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