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Pagliuca: “Handanovic ora para da 8. Inter ancora da scudetto. Inzaghi…”

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Le parole dell'ex portiere nerazzurro: "Simone è arrivato ad Appiano Gentile in punta di piedi e non ha fatto una piega quando si è trovato Dzeko al posto del ciclone Lukaku"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di Libero, Gianluca Pagliuca, ex portiere dell'Inter, ha parlato così dell'ottimo momento dei nerazzurri.

Pagliuca, la sua Beneamata è campione d'inverno: sorpreso?

«Non tanto. La rosa della squadra, pur senza Lukaku e Hakimi, è da scudetto. Giocano da campioni, onorano il triangolino sulla maglia e nelle ultime ultime partite hanno messo in mostra di essere in grande fiducia. Brozovic e Perisic non hanno mai giocato così».

Hanno già vinto lo scudetto?

«È troppo presto dirlo: Milan e Napoli sono state sorpassate per motivi differenti: la squadra di Pioli ha subìto una botta psicologica dall'eliminazione in Champions, quella di Spalletti è stata falcidiata dagli infortuni, specie quello di Osimhen. E adesso si aggiunge il Covid di Insigne. Ma da qui a maggio tutto può ancora cambiare. E poi volete escludere L'Atalanta? Io no».

Piovono elogi su Inzaghi, l'artefice numero uno di questa Inter...

«Simone è arrivato ad Appiano Gentile in punta di piedi e non ha fatto una piega quando si è trovato Dzeko al posto del ciclone Lukaku. L'assenza di Hakimi, poi, chi la sente più? Su quella fascia chiunque c'è fa bene».

Questa Inter gioca meglio della squadra di Conte, corretto?

«È più avvolgente e spumeggiante. Lo spartito è diverso e i risultati sono gli stessi. Ma non ha ancora vinto niente, occhio».

Inzaghi è più amico dei giocatori rispetto a Conte: un'eresia?

«Un allenatore non deve andare in discoteca con i suoi campioni. Tra le due parti ci deve essere rispetto ed educazione. Stop».

Punti deboli di questa Inter?

«Pensavo l'attacco, quando Lukaku ha abbandonato la comitiva. Ma visto il trio Dzeko-Lautaro-Sanchez devo dire che mi ero sbagliato».

Da ex grande numero 1, come giudica l'Handanovic attuale?

«Meno esplosivo rispetto a quello di cinque anni fa. Normale, ha 38 anni. Ma se prima parava da 10, ora para da 8. Basta e avanza in questa situazione. Nelle ultime cinque partite non ha subito neppure un gol».

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