Alexandre Pato, ex attaccante del Milan, attualmente al San Paolo, è stato rintracciato dai colleghi del Corriere della Sera per parlare del derby di domani sera: "La partita più bella del vostro campionato. Chi non vorrebbe giocarla? Sono legatissimo al MIlan, a cui devo il mio sviluppo professionale. A Milano ho vinto lo scudetto e la Supercoppa italiana. Lì ho giocato 150 partite e segnato 63 gol: il Milan avrà sempre il mio amore. Quello che ricordo di più? Quello del 2 aprile 2011: torno da un infortunio, gioco, segno due gol, vinciamo 3-0 e l'Inter torna a meno cinque. Fantastico".
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Pato: “Parlano i fatti: qui guarito, al Milan no. Futuro all’Inter? Vediamo, io sono…”
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Inzaghi allenatore?
"E' quello che ha sempre sognato di fare. Con la maglia rossonera è diventato un idolo"
Triste per il Milan al settimo posto?
"Mancano 27 partite, ribalterà la situazione e a fine campionato la rivedremo nelle posizioni a cui è abituata"
In passato ha puntato il dito contro lo staff sanitario del Milan...
"Non sono un medico e sarei avventato a muovere accuse specifiche. Mi limito ai fatti: ogni trattamento a cui sono stato sottoposto non ha funzionato. Solo qui i dottori sono stati in grado di farmi recuperare con calma e completamente"
Il suo legame con Barbara ha creato problemi o imbarazzi nello spogliatoio?
"Ho sempre tenuto separati gli aspetti personali da quelli professionali. Quella era la mia vita privata. Sono sempre stato un professionista e mi sono preso le mie responsabilità. Sono sicuro che Barbara farà grandi cose per la società. Il mio passaggio al Psg? Non fu lei a bloccarlo, ma il presidente Berlusconi. Lo stesso che mi portò al Milan e con cui ancora sono in contatto"
Futuro?
"Sono in prestito al San Paolo fino alla fine del 2015 ma mi mancano l'Italia e gli amici che ho lasciato. Le voci sull'Inter e le altre italiane? Al momento solo rumors, sono concentrato sul San Paolo ma sono un professionista. Vediamo cosa succede, no?".
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