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Paventi: “De Boer è bianco o nero, non tutto il gruppo è con lui. Aspettare l’EL vuol dire…”

Andrea Paventi, noto giornalista Sky sempre al seguito dell'Inter, ha condotto un lungo approfondimento sul momento nerazzurro dagli studi di Sky Sport 24

Dario Di Noi

Nel corso di una delle edizioni principali dei tg di Sky Sport 24, il noto canale satellitare ha proposto un lungo approfondimento sull’Inter. Ogni tematica è stata analizzata dall’interologo Andrea Paventi.

ESONERO - "A questo punto si aspetterà la partita con il Southampton per prendere un’eventuale decisione. Chiaro che, con un’altra partita, De Boer si gioca altre chance: se l’Inter dovesse dare delle risposte come quelle offerte con il Torino, la chance di mantenere la panchina almeno fino alla sosta ci sarebbe".

MANCINI - "La differenza di punti con lo scorso inizio di stagione, a paragone con l’Inter di Mancini, a questo punto è clamorosa: quella squadra non subiva gol, era prima e vinceva. Quella attuale è troppo brutta come risultati e numeri, considerati pure gli innesti estivi".

CENTROCAMPO - "I tre di qualità, contro il Torino, erano stati perfetti. Chiaro che non facendo benissimo la fase di non possesso, solo l’ampiezza della rosa ti può permettere di rinunciare a Medel. Ieri le alternative non c’erano, con Medel squalificato non è checi fossero molte altre soluzioni. De Boer stesso ha impoverito le alternative: l’unica poteva essere Gnoukouri, non essendoci nemmeno Kondogbia e Felipe Melo".

ICARDI - "Sì è troppo solo. Il tentativo di dare spazio a Eder aveva proprio questo fine, aiutare di più l’argentino. Oltre a lui, Candreva non si è ancora sbloccato in campionato e ha fatto poco. A parte il gol di Banega a Roma e i due di Perisic, l’Inter fa troppo poco davanti e ha poche alternative che facciano gol".

SCONTENTI - "Ci sono stati giocatori che hanno avuto spazio all’inizio e che poi sono stati messi da parte (D’Ambrosio), altri che non hanno più trovato feeling con l’allenatore (Kondogbia). Una parte del gruppo lo segue, qualcuno tra gli scontenti non rende al 100 %, anche mentalmente, non sentendosi considerato. De Boer è ‘bianco o nero’, lui fa scelte precise e i dirigenti a volte gli hanno consigliato qualcosa di diverso. In settimana, l’olandese fa capire alla squadra chi giocherà e chi no, e chi sa di non giocare non ha sempre un comportamento idoneo. Ovvio che se punti sempre sugli stessi e cambi poco, ad un certo punto avrai una parte della squadra con te e un’altra no. Certi atteggiamenti derivano anche da lì".

COMUNICAZIONE - "E’ un limite? Qualcuno ha consigliato a De Boer di parlare in inglese. Anche in conferenza, per esprimere concetti importanti, è tornato a parlare in inglese. Con l’italiano non riesce ad essere ficcante, è normale, non è facile con la nostra lingua. Sta studiando tanto per impararla, ma di solito uno ha 5-6 mesi per prepararsi allo sbarco in Italia. Lui questo tempo non lo ha avuto".

SOCIETA’ - "Le dichiarazioni di Tronchetti richiamano la figura di Moratti. Sono frasi molto forti e molto chiare per il modo in cui lui vede la gestione che dovrebbe avere l’Inter. E’ evidente che in certi momenti, per velocizzare la questione, il fuso orario non aiuti. C’è una proprietà e c’è un presidente con una quota di minoranza, spetta anche a lui decidere. E’ un modo di gestire la società che può creare problematiche nelle difficoltà. I dirigenti in Italia lo sanno, non c’è quel tempismo, quella velocità che in certi momenti farebbe bene al club. Ma questa è la struttura che l’Inter si è data. Sono evidenti i rallentamenti, non c’è il tempismo che a volte serve. Dei sondaggi con altri allenatori sono stati fatti in queste ore, non è vero che si sono solo proposti, anche perché non ci si può far trovare impreparati. Vero che fai più fatica a prendere una decisione del genere, con questo tipo di organigramma, se devi prenderla a caldo. I tempi non corrispondono a volte. In ogni caso, dopo le dichiarazioni forti dell’Assemblea degli Azionisti, cambiare oggi dopo una partita come quella con la Samp non è coerente. Giovedì sarà una partita importantissima, perdere l’Europa sarebbe un danno clamoroso. La coppa rappresenta un’altra chance di accedere alla Champions League, non può essere persa così. Aspettare giovedì per prendere una decisione vuol dire aspettare l’inevitabile: non è la cosa migliore, ma vuol dire aspettare che sia necessario. Giovedì è davvero importante, sarà una giornata intensa".

(Sky)