Giampaolo Pazzini lascia l'Hellas Verona. Lo ha annunciato lo stesso attaccante ex Inter in conferenza stampa. Queste le sue parole, riportate da TMW: "Sono molto emozionato. Già da tempo lo sapevo, ma in cuor mio non ci pensavo. Ma l'ultima volta che sono andato allo stadio ho capito che eravamo alla fine. Sono stati cinque anni intensi, tra alti e qualche basso. È stato un percorso bellissimo, sono contento di averlo finito in Serie A. È stato un percorso bello, intenso. Verona e i tifosi mi hanno dato molto, mi hanno sempre supportato, dal primo anno, quando le cose andavano male e quando andavano bene. Nei momenti di difficoltà è stata l'unica cosa che mi ha fatto andare avanti, perché so che riponevano tanta fiducia in me. Ringrazio la città, che ha accolto me e la mia famiglia. Mi ha fatto sentire uno di Verona, sempre. Non ho parole per tutto l'affetto che mi avete dato, l'Hellas resterà sempre nel mio cuore".
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Continuerai altrove? C'è stato un pensiero di continuare in un'altra veste?
"Ho sempre pensato giorno per giorno. Domenica mi sono reso conto che era l'ultima. È stata un'annata bellissima, mi sono dimenticato di ringraziare i miei compagni. Finisce il rapporto con l'Hellas, la società ha fatto le sue scelte. Io ho un'idea abbastanza precisa in testa, ma voglio finire l'anno, stare con la mia famiglia, e a mente lucida cercare di capire cosa voglio fare da grande. Non ci sono state offerte per me, se non qualcosa dall'estero. Ho un'idea, ma voglio valutare con calma. È stata un'annata bella, inaspettata, un'escalation di emozioni. La gente di Verona dopo anni tribolati avrebbe meritato di vedere allo stadio questa squadra. Abbiamo creato un bel gruppo, ci siamo aiutati a vicenda".
Avresti voluto prolungare?
"Sicuramente sì, in cuor mio ci speravo. Sapevo di non poter più fare quaranta partite, ma a Verona sto da Dio. Stiamo valutando di fermarci qua, quindi non è una cosa detta così. Ma con me sono stati corretti, quando uno è sincero per me va bene".
Ci fai un bilancio di questi cinque anni?
"Estremamente positivo. Anche nei momenti difficili c'era un affetto incondizionato, e questo mi ha ripagato di tanto, di qualche atteggiamento non all'altezza. Ho cercato di immedesimarmi nel tifoso, e penso che la città abbia capito la mia persona. Ho sempre dato tutto, e Verona mi ha dato molto di più. Sono orgogliosissimo di aver vinto due volte la B, che una squadra come questa non dovrebbe fare, così come di indossare la fascia. Spero di aver lasciato qualcosa anch'io, a livello di mentalità, qualcosa di bello".
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