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Perrone: “CR7 si alza, Lukaku si abbassa ma il prodotto non cambia. Conte? Questa Inter…”

L'analisi del giornalista sulle colonne del Corriere dello Sport

Matteo Pifferi

Attraverso le colonne del Corriere dello Sport, Roberto Perrone ha commentato così la vittoria netta dell'Inter contro il Genoa:

"Cristiano Ronaldo si alza, Romelu Lukaku si abbassa, ma il prodotto non cambia: due colpi di testa, diversi, uno da cineteca, uno ottimo, abbondante e soprattutto essenziale, puntellano la poltrona per due, Juventus e Inter, in cima al campionato. Poi Lukaku fa anche altro, oltre al colpo di testa che scardina la miseranda difesa del Genoa, regala assist, rigori e segna di nuovo. Antonio Conte non subisce, come tanti allenatori dell’Inter prima di lui, la sindrome nerazzurra della partita di Natale. Riprende la Juventus che aveva giocato in anticipo. L’avversario, il povero Genoa in caduta libera, con l’allenatore sospeso a un filo (prima), non è avversario probante, ma in una gara a inseguimento come questa, in una lunga corsa fino a maggio, bisogna marcare l’avversario, non perderlo di vista. E basta. Conte è in testa in condominio, come nel 2011, quando con la Juventus a Natale arrivò assieme al Milan. La fine è nota: Madama vinse lo scudetto".

STORIA - "Non vuol dire nulla, però è storia. Rispetto a otto anni fa esistono sostanziali differenze. Ma più nel campo avversario, perché la Juventus che sta accanto all’Inter in questo Natale 2019 è molto più potente di quel Milan avviato all’oblio, che pure era superiore a Madama 2011-2012. Questa Inter le somiglia, è una squadra di Antonio Conte. Un gruppo rigenerato, compatto, senza spifferi, senza pettegolezzi, senza un fiato che non sia quello prodotto dallo sforzo per i serrati allenamenti dell’allenatore salentino. Una squadra dove le differenze tra titolari e rincalzi esistono sono tecnici o di esperienza, naturalmente, ma non di carattere, impegno, capacità di farsi trovare pronti. Contro il Genoa non c’è Lautaro Martinez, mancano sempre alcuni giocatori fondamentali (si è rivisto Sensi) ma Lukaku si dimostra un leader straordinario, un trascinatore inesauribile. Fa per due, anzi per tre. Regala al giovane Sebastiano Esposito il rigore del tre a zero che sistema il ragazzo negli annali. Avviene tutto all’interno di questo nuovo clima, di questo nuovo entusiasmo che si riflette nello stadio. Le perplessità residue su “Antonio Conte capitano” (bianconero) spariscono, se non sono già sparite. L’Inter è ancora al di sotto della Juventus, come qualità complessiva, eppure le sta accanto in classifica. Conte, quasi a metà dell’opera, ha lanciato un messaggio chiaro, nei fatti se non con le parole: datemi più risorse e non staremo accanto, staremo davanti".

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