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Pisapia: “Inter batti il MIlan e rimontalo e quanto mi manca Prisco”

Il sindaco di MIlano, Giuseppe Pisapia, vivrà domenica il suo primo derby da sindaco. In un’ intervista alla Gazzetta dello Sport, parla della stracittadina e della sua fede nerazzurra: “Vado allo stadio per tifare l’Inter e credere...

Riccardo Fusato

Il sindaco di MIlano, Giuseppe Pisapia, vivrà domenica il suo primo derby da sindaco. In un' intervista alla Gazzetta dello Sport, parla della stracittadina e della sua fede nerazzurra:

"Vado allo stadio per tifare l’Inter e credere nella grande rimonta. Se si vince questo derby c’è la spinta e cresce la speranza di vincere lo scudetto. Dopo queste vittorie in fila l’entusiasmo è tornato».

Darà la mano a Berlusconi?

«Certo. Sono una persona educata. In altre occasioni ci siamo salutati, ci sono state battute di ogni tipo, anche velenosette, ma di calcio non abbiamo mai parlato».

Berlusconi come showman non ha rivali..

«Quando non racconta barzellette è spiritoso».

Da quanto tempo non va a S.Siro?

«Da una quindicina d’anni, almeno.Era ancora vivo Peppino Prisco che è la persona dell’Inter alla quale ero più legato. Ricordo che era Inter-Napoli. E io, che ho origini napoletane, ero un po’ indeciso.Ma comunque fu Inter».

Chi era il suo idolo da ragazzo?

«Mariolino Corso. Mi faceva rabbrividire.Ne ero innamorato perché produceva spettacolo e il calcio deve essere spettacolo. Il piede sinistro di Dio. Da lui ti aspettavi il miracolo e spesso lo faceva».

E poi?

«Facchetti era il difensore preferito.Poi Suarez e Mazzola».

Oggi chi è il suo mito?

«Non può che essere Zanetti. Mi ha fatto gioire quando abbiamo vinto la Champions League. E’ un simbolo vero, uno dei pochi».

Dei cugini chi le piace?

«Pato, a me è sempre piaciuto lui. Anche come persona mi ha fatto subito simpatia».

Con Massimo Moratti che rapporto ha?

«Di amicizia e stima».

Con Adriano Galliani?

«L’ho incontrato alla cerimonia in Stazione Centrale per i senzatetto. E mi ha divertito».

Ha fatto tanto per il Milan. Mai pensato all’Ambrogino per lui?

«Sugli Ambrogini posso dare un’indicazione, ma la mia idea è più rivolta alle squadre, allo sport».

Sindaco, è difficilissimo fare sport a Milano, impossibile che nasca un campione in una grande città.

«E’ vero. Ma con l’assessore Bisconti ci stiamo lavorando. Lo sport è una terapia contro la solitudine. Non sogno solo la finale di Champions. Bisogna riqualificare Milano Sport e dare spazi ai ragazzini, io giocavo ai giardinetti. Bisognerebbe che i club e la Figc dessero biglietti omaggio ai giovani, nonvedremmo gli stadi vuoti. Ho avuto la stessa idea per la Scala. Sulla maratona allestiremo altre cose. Vorrei rivalutare la bicicletta. Ci sarà, dalla Darsena, una pista ciclabile di 45 km. Io tifavo Moser, e non dimenticherò mai Marco Pantani,maero un patito di Nino De Filippis.Ogni tanto vinceva le tappe poi si rilassava, era discontinuo».

Dopo il derby lunedì la partita più importante in città: l’Area C che scontenta tanti...

«Guardi, io ho due doveri: devo rispettare un referendum popolare in cui il 79% dei cittadini era favorevole e devo tutelare la salute dei cittadini. L’avvio creerà qualche disagio, poi sarà un bene».

Torniamo al derby: chi vince?

«Vorrei Inter col bel gioco. Lo 0-0 sarebbe una sconfitta per tutti.E poi ricordo quella frase: noi non siamo mai stati in B».