Nei prossimi giorni forse conosceremo quel che sarà dell'Inter. La Repubblica commenta così la serataccia di ieri e ciò che sarà del futuro nerazzurro: «Ora bisognerà attendere qualche giorno per avere chiarezza: Moratti, che ieri non era allo stadio, deve prima perfezionare l’accordo con gli indonesiani della Berau Coal che entreranno nel club (da definire l’entità del pacchetto azionario); poi dovrà ingaggiare un nuovo allenatore, e il nome di Mazzarri è quello che ora si staglia con maggiore evidenza; poi dovrà trovare una sistemazione per Stramaccioni, forse l’Under 21. A scanso di equivoci la partita si decide già nei primi dieci minuti, che raccontano tutto: la facilità con cui l’Udinese cerca e trova la porta, la sua palese superiorità atletica, la totale inadeguatezza dell’Inter nel difendere gli spazi. Pinzi segna l’1-0 dopo 40 secondi in cui Juan Jesus riesce nell’impresa di compiere due nefandezze: prima regala palla all’Udinese in disimpegno, poi non tiene il tackle su Pinzi. Al 10' sulla punizione di Di Natale da sinistra la difesa interista è disposta a presepe e Domizzi da solo schiaccia di testa il 2-0. L’1-2 di Juan Jesus al 12’, in mischia, tiene in partita solo virtualmente l’Inter, che subisce ordine tattico e muscoli degli avversari, addirittura irridenti in Basta e Muriel. Così ecco il magnifico 3-1 di Di Natale al 41’: solo sulla sinistra dell’area per la risibile opposizione di Juan Jesus, Totò dipinge un destro sul palo lontano che strappa gli applausi di San Siro e anche i complimenti dell’arbitro.Le umiliazioni proseguono nella ripresa, col 4-1 che arriva in contropiede, dopo un corner in favore dell’Inter, chiuso da molto brasiliano scavetto di Gabriel Silva sull’uscita di Handanovic; il 2-4 è di Rocchi su assist di Palacio e il 2-5 è un orrendo pasticcio confezionato da Nagatomo e Handanovic su un pallone filtrante di Pinzi: i due non intervengono, arriva Muriel e segna a porta vuota. E finisce qui, mentre le macerie si richiudono su di noi. Aiuto. Chissà se riemergeremo».
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Repubblica: «Inter, notte umiliante. Chissà se ora…»
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