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Rivedremo ancora la scritta Pirelli sulle maglie dell’Inter? Etihad ha rallentato…

Apparirà ancora la scritta Pirelli, in orizzontale, sulle maglie verticali a righe nerazzurre dell’Inter per la stagione 2016/17? O lo sponsor principale sorgerà dal lontano Oriente? Quel che è certo è che la vicenda Etihad, degna di una...

Sabine Bertagna

Apparirà ancora la scritta Pirelli, in orizzontale, sulle maglie verticali a righe nerazzurre dell’Inter per la stagione 2016/17? O lo sponsor principale sorgerà dal lontano Oriente? Quel che è certo è che la vicenda Etihad, degna di una truffa da film di Totò tutto da ridere se non fosse vera, ha quanto meno rallentato l’Inter nella ricerca del nome per le nuove divise, ancora create dallo sponsor tecnico Nike (accordo nato nel 1998/99). Nonostante il pit-stop sulla prosecuzione del, felice e duraturo, matrimonio con Pirelli, non esiste il rischio che la maglia resti senza sponsor, come è capitato in questi anni a molte squadre, perché l’appeal nerazzurro è sempre forte. In Italia e nel mondo.

Pirelli è legata all’Inter dal 1995/96, la prima stagione completa di Massimo Moratti alla presidenza. Il debutto di una maglietta sponsorizzata avvenne nel calcio italiano nel 1981/82. L’Inter fu marchiata Inno Hit, poi toccò a Misura (dal 1982/83 al 1990/91), Fitgar (nel 1991/92) e Fiorucci (dal 1992/93 al 1994/95). La firma sul contratto tra Internazionale Fc e Pirelli & C. spa nacque in modo quasi spontaneo perché alla guida della società c’era, e c’è, Marco Tronchetti Provera, milanese e tifoso interista dalla nascita. Pirelli storicamente è sempre stato un nome legato allo sport. Piero Pirelli, figlio di Giovanni Battista il fondatore della fabbrica nata nel 1872 per produrre articoli tecnici di caucciù vulcanizzato, in via Fabio Filzi dove oggi sorge il “Pirellone”, divenne nel 1908 il presidente del Milan e regalò ai rossoneri lo stadio San Siro. Impianto che dopo aver ospitato la finale di Champions League nel prossimo maggio, nel mese di settembre festeggerà i 90 anni di vita.

La Pirelli ha percorso, oltre al calcio, tutte o quasi le strade dello sport: dall’atletica, con il velocista Carl Lewis e prima di lui il nostro Adolfo Consolini, olimpionico di lancio del disco, alle biciclette con il campionissimo Fausto Coppi; dalle moto alle auto con il raid Pechino-Parigi, Tazio Nuvolari, fino ad arrivare il Cavallino rampante della Ferrari. Uno dei punti più alti del rapporto commerciale, e non solo, tra l’Inter e Pirelli è coinciso con l’arrivo di Ronaldo. Nel 1998, il Fenomeno venne raffigurato nella stessa posa della statua del Cristo Redentore sul monte Corcovado che domina Rio de Janeiro. Di spalle, con il numero 10 sulla maglia, e il piede sinistro alzato, segnato da un battistrada di uno pneumatico e lo slogan “La potenza è nulla senza controllo”. Sarà ancora così?

a cura di Marco Pedrazzini