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Ronaldo: “Mi sarebbe piaciuto essere allenato da Mourinho. Su Donnarumma e la Juve…”

Lunga intervista, della Gazzetta dello Sport, all'ex giocatore dell'Inter, Ronaldo

Riccardo Fusato

Lunga intervista, della Gazzetta dello Sport, all'ex giocatore dell'Inter, Ronaldo. Ecco alcuni suoi passaggi: "Il calcio milanese ai cinesi? Hanno una responsabilità tremenda: Milano è una città che respira calcio, sentimentalmente dipendente dal calcio. I tempi cambiano, ci sta: l’importante è che facciano il bene dei club provando a metterci la stessa passione di Moratti e Berlusconi. Quasi impossibile, magari ci riescono in un altro modo: degli investimenti fatti bene possono compensare un po’ di anima in meno. Per esempio, io non  sto con Donnarumma ma dico che bisogna fare attenzione a giudicare: lui ha un chiarissimo diritto di scelta, ovvero deve poter scegliere dove sentirsi più valorizzato e motivato. Che può significare anche nel Milan, ovviamente. Ognuno ha le sue sfide, questo va accettato. Io ho cambiato tante squadre, è vero: spesso sono state scelte dure, ma sono state sempre sfide importanti. La vittoria sulla Juve a Cardiff? Bellissima finale, anzitutto. Con una Juve molto più competitiva rispetto a due anni fa contro il Barcellona. Però nel secondo tempo la palla ce l’aveva sempre il Real, è stato superiore in tutto: tutto. Zidane allenatore? Se giochi bene come giocava Zizou vuol dire che hai il calcio dentro, e dunque lo conosci bene. Lui in più era anche disciplinato, studiava calcio già da giocatore, e questo gli è servito a saper gestire un gruppo di calciatori “difficili” e una tifoseria esigente come forse ci sono solo al Real. Però no, sinceramente no: che vincesse una Champions dietro l’altra non me l’aspettavo neanche io. Ma le dico anche questo: se c’è una persona al mondo che merita di averlo fatto, quella è Zidane. Io allenatore? Mai. La routine è la stessa di quando fai il calciatore: troppo pesante. La Juventus? Se arrivio in finale due volte negli ultimi tre anni  ormai ha lanciato un segnale molto chiaro. In Italia continua a sembrarmi la più forte: il progetto più serio, di una società che ha saputo gestirsi anche con realismo. Ha venduto bene, ha reinvestito, è rimasta competitiva. Cristiano Ronaldo resterà al Real? Sono quasi sicuro di sì: uno che segna 50 gol all’anno è una sicurezza troppo grande per poterci rinunciare. Uno da cui avrebbe voluto essere allenato e uno con cui avrebbe voluto giocare? Mourinho: tutti ne parlano come di un grande comandante, mi incuriosisce immaginarmi a obbedirgli. E il giocatore, beh... Maradona: ci saremmo divertiti tutti, no?"

(Gazzetta dello Sport)

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