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Ruben Sosa: “Icardi? Non esiste dica di star male per non giocare. Su Inter-Lazio…”

Le parole del doppio ex di Inter-Lazio

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni de Il Tempo, il doppio ex di Inter e Lazio Ruben Sosa ha parlato in vista della sfida tra le due squadre di domenica sera.

Chi arriva meglio a questo scontro diretto?

«La Lazio è in gran forma, sicuramente più dell'Inter. Anche se l'umore dei nerazzurri è alto dopo la vittoria nel derby. E avranno dalla loro parte anche il fattore casalingo. Giocare a San Siro non è mai facile. Però tutte e due possono arrivare in Champions».

Parole da tifoso...

«Il mio cuore è metà laziale e metà interista. Quindi spero che loro due possano andare in Champions e rubare il posto a Roma e Milan».

L'Inter sembra aver risolto il caso Icardi. Che idea si fatto in merito?

«Non mi è piaciuto quello che è successo. Se hai un contratto con il club devi dare tutto sul campo, non ti puoi tirare indietro. Lui è un bomber, deve fare gol. Se segni e la squadra vince puoi chiedere tutti i soldi che vuoi. Ma non esiste che dici di stare male per non allenarti e giocare. Non so se la colpa sia sua o della moglie, so solo che non ci può andare di mezzo il club».

E contro la Lazio chi sarebbe giusto far giocare, Icardi o Lautaro?

«Per me dovrebbe giocare Icardi. Però se il calciatore non vuole giocare è inutile forzare. L'Inter deve fare la scelta migliore per sé stessa, dando fiducia a chi sta più in forma. Se Mauro non se la sente è giusto che giochi qualcun altro. Lautaro Martinez ha bisogno di giocare tante partite per rendere al massimo».

Dall'altra parte ci sarà Ciro Immobile, che non sta segnando come l'anno scorso. Da attaccante, come si spiega questa flessione?

«È una cosa normale. Lo scorso anno da solo ha tenuto in piedi l'attacco della Lazio, ha fatto dei gol incredibili. Quando vieni da una grande stagione ci sta che sei più stanco, che gli avversari ti conoscano meglio. Ma resta un calciatore fantastico, sempre con il fiuto per il gol. Ci prova in ogni modo...».

In queste ultime partite Inzaghi sta schierando tutti calciatori di qualità nello stesso momento. Le piace come idea?

«La Lazio è sempre stata una squadra con un istinto molto sudamericano. E un gruppo che gioca un gran calcio, che ha i piedi buoni. Può darsi che segnino un po' pochi gol, ma dal punto di vista della qualità non si può dire niente. Inzaghi conosce molto bene l'ambiente: a questa squadra manca solo un grande campione per competete ad altissimi livelli. Un calciatore che con due giocate ti possa risolvere la partita».

In chiusura, un pronostico per la partita di domenica sera?

«È ovvio che l'Inter avrà dalla sua parte il calore dei tifosi. La Lazio se gioca come sa, da grande squadra, può assolutamente vincere. Però è la classica partita da 50 e 50. Chi farà meno errori vincerà».

Il ricordo più bello legato alla Lazio?

«L'affetto dei tifosi, che erano pazzi di me e io di loro. Ancora adesso cantano il mio nome. E poi non posso dimenticare il gol nel derby. Segnare contro la Roma per me è stato come vincere lo scudetto».

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