FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Rummenigge: “Annata buona, l’Inter non si arrabbi. Barella è una macchina”

Rummenigge: “Annata buona, l’Inter non si arrabbi. Barella è una macchina” - immagine 1

L'intervista concessa dall'ex calciatore nerazzurro alla Gazzetta dello Sport

Daniele Vitiello

Karl-Heinz Rummenigge è tra quelli che ieri sono entrati ufficialmente nella “Hall of Fame” della Figc. L'ex interista ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport.

Karl-Heinz Rummenigge, complimenti per essere entrato nella Hall of Fame. Ma le sarebbe piaciuto di più tornare in Italia con l’Inter scudettata, giusto?

«Mi dispiace molto sì, ma in fondo ha perso di poco e vinto anche la Coppa Italia contro la Juve in una finale bellissima: l’annata è stata buona, l’Inter non deve arrabbiarsi, non aveva il destino nelle proprie mani quindi... E non sarebbe corretto dire che doveva vincerlo: poteva, ecco. Bisogna fare i complimenti al Milan e al mio amico Gazidis, finalmente il campionato italiano è tornato ad essere competitivo: come è solo la Premier League».

L’Inter deve fare di tutto per tenere Perisic?

«La società è bravissima, saprà come fare. Certo Ivan con il Bayern ha fatto grandi cose...».

Di tutti gli interisti chi le piace di più?

«Devo sceglierne uno? Mi è sempre piaciuto Barella: è una macchina».

Qual è la prima immagine, la più bella, che ha da interista?

«La prima volta a San Siro: la gente, la gioia, fu subito non solo amicizia ma amore. Mi sono subito italianizzato. Fra me e i tifosi nacque un feeling incredibile che mai mi sarei immaginato. Qua in Italia ho vissuto anni molto belli. Io e la mia famiglia abbiamo imparato molto qui da voi, poi ho un nipotino che si chiama Dante, quindi... Nella mia carriera ho vinto 60 titoli, purtroppo nel palmarès mi manca qualcosa in Italia».

Il 4 giugno ci sarà Italia-Germania: sensazioni?

«Un classico, sfida storica, compreso quel 4-3 incredibile. La Germania non ha fatto bene ultimamente ma stiamo crescendo, anche col nuovo c.t. Flick. L’Italia mancherà molto al Mondiale. Molto».