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Sacchi: “Stimo Conte, gli chiedo di più. Scudetto vinto, ora pensi al futuro”

Getty Images

L'ex tecnico ha parlato a La Gazzetta dello Sport del tecnico dell'Inter e dei miglioramenti che dovrà fare in futuro

Andrea Della Sala

Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex tecnico Arrigo Sacchi ha applaudito il cammino dell'Inter di Conte, ma ha fatto anche qualche appunto al tecnico nerazzurro:

"Complimenti all’Inter, e complimenti a Conte: sono un estimatore di Antonio, gli voglio davvero bene, però…”.

C’è un però…

“Sì, vorrei che facesse ancora di più perché so che lui lo può fare. Mi spiego meglio: in lui rivedo cose che mi appartengono, ad esempio l’amore per il lavoro, la riconoscenza verso chi ti ha dato un’opportunità, la passione totale. Lo stimo così tanto che gli chiedo di più”.

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Che cosa in particolare?

“Io considero questo scudetto già vinto, sto già pensando al futuro. Lui ha le qualità per superare l’esame dell’Europa e del mondo. Sta facendo un capolavoro, ha dato mentalità vincente a una squadra che non vinceva da tanti anni, ha trasmesso valori morali a tutto il gruppo, sul piano tecnico ha portato una copertura difensiva impeccabile, fulminanti ripartenze, una buona organizzazione tra i reparti. Ora serve un salto di qualità, perché ci sono vittorie che vanno sugli almanacchi e vittorie che restano nella memoria della gente. Ecco, Conte può regalare emozioni che restano nella memoria. E’ ancora una via di mezzo tra un allenatore stratega e un allenatore tattico, ma può essere soltanto stratega: ha sensibilità quando allena, sa correggere gli errori, sa dialogare, capisce le situazioni di gioco. Io dico che può entrare nella storia”.

L’Inter deve trasformarsi in squadra più europea, dunque?

“Non c’è dubbio. Noi del Milan abbiamo vinto tanto e abbiamo dato spettacolo perché non facevamo un calcio italiano. In Europa servono undici giocatori attivi quando hanno il pallone e quando non ce l’hanno. Si attacca in undici e ci si difende in undici: in questo modo ci sono sinergia e interiorizzazione del gioco. E’ questo il vero salto di qualità, ma sono sicuro che Antonio riuscirà a farlo perché è un ragazzo intelligente, che ha conoscenze e sa ascoltare”.

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