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Samaden: “Anche all’estero i giovani cresciuti nel vivaio fanno fatica. Per l’Inter…”

Le parole del responsabile del Settore Giovanile dell'Inter sulle difficoltà dei giovani di imporsi in prima squadra

Gianni Pampinella

Il responsabile del Settore Giovanile dell'Inter, Roberto Samaden, ai microfoni di Tuttomercatoweb ha parlato delle difficoltà per i giovani di imporsi in prima squadra: "Non è facile, per un club come l'Inter, pensare di portare in prima squadra un calciatore. È successo con Esposito, in Europa League, per una serie di cose successe: ha segnato una doppietta alla prima partita da titolare in Primavera, dopo i tanti gol negli Allievi".

Però il Milan ha lanciato qualcuno negli anni, come Donnarumma o Cutrone.

"Io seguo da anni Mihajlovic, alle volte la fortuna è trovare momenti in cui ricostruire, dove non si lotta per il posto Champions. Molto è legato alla casualità, la possibilità per i giovani di emergere è strana. Il Milan di qualche anno fa era in un momento di ricostruzione, senza possibilità di investire, più un allenatore che ci ha puntato".

All'estero però...

"Anche lì i giovani cresciuti nel vivaio fanno fatica. Al Barcellona è finita l'era d'oro, ecco perché le seconde squadre possono essere la chiave. Bisogna strutturare il progetto nella maniera migliore, l'anno scorso c'è stata una partenza, ma ora serve il prosieguo".

Vi affidate molto allo scouting all'estero?

"Negli ultimi anni abbiamo sensibilmente diminuito, alzando il tasso di italianità. Rispetto a qualche tempo fa siamo andati in controtendenza, l'Atalanta ha molti stranieri ora. Noi invece ne vogliamo pochi, dati alla mano abbiamo più italiani. Investiamo sul territorio, Milano, Bergamo, Lombardia. Non è una scelta legata ai nerazzurri, loro stanno investendo tantissimo - e bene - anche in prima squadra. Invece noi sulle attività di base".

(Tuttomercatoweb.com)

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