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Sconcerti: «Conte e Marotta hanno sbagliato, ma…»

Mario Sconcerti scrive sul Corriere della Sera di oggi il suo pensiero dopo l’ultima giornata di campionato, partendo dalle proteste di Conte dopo Juventus-Genoa: «Il buono della sceneggiata di sabato è che ha reso obbligatorio affrontare...

Lorenzo Roca

Mario Sconcerti scrive sul Corriere della Sera di oggi il suo pensiero dopo l'ultima giornata di campionato, partendo dalle proteste di Conte dopo Juventus-Genoa: «Il buono della sceneggiata di sabato è che ha reso obbligatorio affrontare un argomento viscido come il fallo di mano in area. La volontarietà fu fatta diventare regola base per difendere gli arbitri dalla moviola. Il mezzo tecnico vedeva troppe cose più dell'arbitro. Così fu trovata una soluzione elegante e ambigua. Si disse che l'arbitro vedeva tutto per principio, quanto e più della moviola; se non fischiava era solo perché aveva ritenuto involontario il fallo di mano. A quel punto la moviola fu largamente depotenziata. Facesse pure vedere qualunque cosa, tutto era tornato a essere un'opinione dell'arbitro. Sembrava una soluzione diabolica, fu presto chiaro che aumentava solo la confusione. Ogni arbitro ha un proprio concetto di involontarietà. E al suo è stato adesso aggiunto quello dell'arbitro d'area. Così in un campo si decide una cosa, su un altro l'opposto. La realtà è che non all'opinione dell'arbitro bisogna rimettersi ma semplicemente al suo buon senso. Ci sono falli che determinano il gioco, altri che passano molto più leggeri. Si può chiedere la moviola in campo, senza però pretendere troppo. La moviola offre un'interpretazione in più, raramente dirime. Il fallo di Granqvist è chiaro, ma resta da interpretare anche alla moviola. Da regolamento è involontario perché il pallone tocca prima il piede, ma quasi tutti gli arbitri lo avrebbero dato per la sua evidenza. L'inquietudine della regola rende molto nervosi quelli che ne subiscono le interpretazioni più calde. È chiaro che ha sbagliato Conte negli eccessi della sua rivolta; è chiaro che ha sbagliato Marotta con la frase sul dovere di provenienza degli arbitri. È chiaro che la prima regola del calcio dovrebbe essere saper accettare, ma è anche chiarissimo che di confusione sul tema ne è stata fatta troppa. È tempo di riavere una regola stabile. Servirà a rendere vivibile questo piccolo campionato bellissimo dove il Napoli è davvero a un passo dal primato e il Milan da tredici partite fa più punti di tutti. E l'Inter galleggia stranamente disponibile a niente o a tutto».