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Sconcerti: “Conte è la storia che Pioli non avrà mai. Non c’è paragone nemmeno…”

L'analisi del giornalista

Gianni Pampinella

Dalle colonne del Corriere della Sera, Mario Sconcerti paragona le carriere di Antonio Conte e Stefano Pioli che stasera si sfideranno nel 172° derby di campionato. "Pioli non è mai stato troppo fortunato. Si è rotto quattro volte il metatarso, cioè il collo del piede, infortunio che nel calcio ha tempi di recupero di poco inferiori alla lesione del crociato. Si è rotto anche una spalla e non si è fatto mancare interventi al ginocchio. Non è mai andata la carriera di Pioli come avrebbe potuto andare. L’unico paragone che si può fare con Conte è che Pioli è dall’altra parte del fiume e non c’è nemmeno un ponticello di canne a tenerli in comunicazione. Conte ha fatto dell’insistenza la sua forza, mai un’andatura da crociera, sempre un’idea unica e potente, un messaggio ripetuto, teorizzando che la perfezione è chiusa dentro poche cose ma uniche. Forse per questo ama allenare giocatori che conosce. Non vuole margini di errore. E sa che il messaggio incide, rimane, non si dimentica. Non c’è paragone nemmeno nei risultati".

"Pioli ha vinto poco, Conte scudetti in due campionati diversi, ha allenato benissimo la Nazionale. Conte è la storia che Pioli non avrà mai. Pioli ha sempre fatto benino, raramente benissimo. Ma tutti lo ricordano volentieri, un gentiluomo, corretto, leale, fermo su principi di stile antichi, come le dimissioni a Firenze per una mezza frase sbagliata della proprietà. Pioli non è il grande generale della storia che Conte interpreta, l’uomo capace di arrivare fino all’Indo e aprire un nuovo mondo. Mi sembra il condottiero ideale di una battaglia per volta, come faceva Roma quando dava il comando degli eserciti ai consoli a giorni alterni. E funzionava. Pioli poche volte è una speranza, è certezza di buona gestione. Conte è una causa che produce effetti e spesso sono travolgenti. Non ha mezze misure, la sua è sempre l’ira di Achille. Non è amabile, è l’ultimo chirurgo, è una speranza che deve cambiare la vita. Il suo calcio vibra continuamente, quello di Pioli ti accompagna. Su Conte c’è il dubbio che non sbagli mai, l’errore stesso è ribaltabile. Pioli ha perso l’illusione di essere immortale, sa di poter cadere anche cinque minuti dopo. Questa è saggezza. Ma non sono sicuro che nel calcio funzioni".

(Corriere della Sera)

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