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Sconcerti: «Inter modesta, la squadra sta impallidendo di…»

Mario Sconcerti, parlando di Inter sul Corriere della Sera alla luce della sconfitta di Genova dice: «Quello che viene fuori è la modestia generale della squadra. Da una crisi puoi risollevarti, la modestia invece è uno stato tecnico,...

Lorenzo Roca

Mario Sconcerti, parlando di Inter sul Corriere della Sera alla luce della sconfitta di Genova dice: «Quello che viene fuori è la modestia generale della squadra. Da una crisi puoi risollevarti, la modestia invece è uno stato tecnico, esistenziale, non eliminabile. Fai quello che puoi, non quello che vuoi. Il Genoa in casa è uno dei peggiori avversari che può capitare perché verticalizza e corre, picchia anche. Fuori diventa normale, aveva preso 4 gol in un attimo sette giorni fa a Roma. A Genova l’Inter non ha giocato male, è stata viva, ha anche rischiato di vincere, ma non è scandaloso abbia perso. Questo è il punto nuovo: non ci sono squadre ufficialmente peggiori dell’Inter, bisogna andare molto giù in classifica. Per vincere con tutti devi dare il massimo di te sperando che la palla scivoli neiluoghi giusti. È in sostanza inutile giudicare i risultati dell’Inter secondo l’abitudine all’Inter. Bisogna accettare che si è dentro un fiume, le acque sono gonfie di pioggia, la riva lontana. L’Inter ha alcune qualità particolari, non è l’ultima delle prime, ma stanno impallidendo di paura, di dubbi. Rolando non è sicuro da almeno cinque-sei giornate, Juan Jesus è un vigoroso terno al lotto. Kuzmanovic aiuterà molto ma non fa differenza, Cambiasso è se stesso da troppo tempo. Palacio è un grande attaccante, ma non esiste buona squadra che non ne abbia uno. Immobile ha fatto i suoi gol e quelli di Higuain. Berardi di più. Non è più tempo di meravigliarsi di un risultato, l’Inter può batteretutti ma anche perdere qualunque partita. Se si è buoni tifosi si aspetta che passi la notte. Le squadre cambiano,una squadra modesta si riprende, cresce, se ha un grande presidente. Il vero dubbio innocente adesso è questo. Cosa ci porterà Thohir. Se è l’Inter a educare lui come tycoon mondiale o lui a voler rifare una squadra del mondo. Mazzarri in tutto questo, il suo Alvarez, il vecchio Milito, sono solo inciampi del presente».