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Sconcerti: “Juve troppo dura, Sesta Flotta per invadere uno scoglio. Inter inadeguata”

La parte più seccante dell’atteggiamento interista nella trattativa Vucinic è stato far scivolare sul tavolo il pensiero che non tutto fosse a posto nel fisico del giocatore. Questo meritava una risposta, come la meritavano le tante...

Francesco Parrone

La parte più seccante dell’atteggiamento interista nella trattativa Vucinic è stato far scivolare sul tavolo il pensiero che non tutto fosse a posto nel fisico del giocatore. Questo meritava una risposta, come la meritavano le tante indecisioni della società, i troppi interlocutori. Quando fai una trattativa di varie decine di milioni, in qualunque campo, devi sapere chi hai davanti, i suoi titoli a trattare, altrimenti è inutile parlare.

Detto questo, alla fine, si è trattato di uno dei tanti affari di mercato saltati all’ultimo momento. Qual è la novità? Senza andare lontano, Berbatov prese il volo Londra-Firenze (pagato dalla Fiorentina), si fermò a Monaco e tornò indietro, biglietto sempre pagato dalla Fiorentina. In sostanza, mi sono sembrate troppo dure le parole della Juventus. Se l’Inter è stata inadeguata nella trattativa, la Juve lo è stata nella reazione. Ha usato la Sesta Flotta per invadere uno scoglio. Il problema che emerge nell’Inter è la lontananza e per adesso anche l’inesperienza di Thohir. Questo continua a dare molta forza a Moratti, che peraltro, come consigliere di mercato, nonostante i tanti campioni acquistati qualche limite lo ha sempre avuto. Ha ragione il nuovo presidente a consigliarsi col vecchio, ma ricordando che quello che serve all’Inter sono le sue decisioni, i suoi investimenti, il suo senso dell’opportunità, qualunque siano. 

Altrimenti non ci sarà mai un’azienda. Molto diverso il discorso del Milan. I tre fantasisti, con quelle caratteristiche tecniche di leggerezza e di poca corsa, sono un lusso abbastanza evidente. Si tiene tutta la squadra a lavorare (male) per tre giocolieri che hanno poca predisposizione a decidere le partite. E si rende ancora più fragile la difesa. In attesa che Seedorf ottenga un po’ più di alcol dal suo poco zucchero, è tempo di fare anche conti economici che danno francamente ragione a chi protesta. La crisi del Milan è sulle spalle del nuovo senso del risparmio di Silvio Berlusconi, ma il Milan è ancora la squadra che paga di più i giocatori (184 milioni al 31 dicembre del 2012, 21 più della Juve, 55 più dell’Inter, il doppio della Roma). Sono i più alti anche i debiti finanziari (251, 31 più dell’Inter, 85 più della Juve). È una società da assestare, ma si può alla fine dire tutto del Milan, fuorché non girino soldi. La crisi degli ultimi tempi è quasi soltanto una crisi tecnica. Era fatale pagare la fine della vecchia squadra, questo sì, ma è adesso accettabile anche l’impazienza dei nuovi dirigenti. Gli errori sono evidenti.