FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Sconcerti: “Mettere una maglia al virus è grottesco. Tutto falsato, non solo la A. Siamo seri”

L'analisi del giornalista sulla difficile situazione che si sta vivendo in Serie A

Marco Macca

Tra le righe della sua analisi sul Corriere della Sera in merito al difficile momento che sta vivendo la Serie A, Mario Sconcerti si scaglia contro i dirigenti del nostro calcio, rei, a suo dire, di non aver messo in cima alla lista delle priorità l'emergenza sanitaria:

GOVERNO - "La decisione di fermare o non fermare il calcio non dovrebbe essere della Lega, ma del governo e soprattutto dei medici che ne sono consulenti. In tempi di epidemia un evento sportivo è un affare di salute pubblica. Che titoli ha la Lega per prendersi la responsabilità di mettere 300 mila persone a domenica nello stesso posto una di fianco all’altra? Marotta, Gattuso, Fonseca e molti altri parlano adesso di campionato falsato per questo aprire e chiudersi di stadi. Hanno ragione, è un campionato falsato. Benvenuti nella realtà. Cosa c’è di non falsato nella nostra vita da dieci giorni a questa parte? Si chiudono perfino le chiese. Siamo seri".

GROTTESCO - "Mi ha colpito molto che in tutta la discussione nessuno, dico nessuno, abbia pensato che tra venerdì e sabato, quando cioè la decisione è maturata, i contagi erano passati da 821 a 1.128, 300 in più del giorno precedente. E che i decessi erano stati 8, i più alti dall’inizio dell’epidemia. Erano dati che da soli potevano valere una decisione di prudenza. Sento invece che il problema è quale presidente abbia fatto più pressioni e con chi. Questa colorazione del virus, questo mettergli una maglia, è grottesco soprattutto perché certamente in parte vero. Ed è anche per questo che non deve decidere la Lega da sola.

CONFLITTO DI INTERESSI - "C’è un conflitto di interessi per risolvere il quale il calcio non ha competenze sufficienti. Parla solo di sé, non di tutti. Credo si dovrebbe fare un passo in avanti e cominciare a pensare a soluzioni più vaste. Come c’è già chi sta pensando a cosa può accadere alle Olimpiadi di luglio o agli Europei di giugno. Non siamo solo noi, è il calendario del mondo sottosopra. Dobbiamo solo decidere se siamo in emergenza o no".

(Fonte: Corriere della Sera)

tutte le notizie di