FC Inter 1908
I migliori video scelti dal nostro canale

ultimora

Sconcerti: “È ora di fermarci tutti, anche il calcio. Juve-Inter distrazione? Non ne abbiamo bisogno”

Del momento di emergenza che vive l'Italia per il Coronavirus, ma anche dei riflessi di questo problema sul mondo del calcio ha parlato il giornalista

Andrea Della Sala

Del momento di emergenza che vive l'Italia per il Coronavirus, ma anche dei riflessi di questo problema sul mondo del calcio ha parlato il giornalista Mario Sconcerti al Corriere della Sera:

""Il viaggio del virus entra di nuovo dentro Juve-Inter, ma soprattutto entra profondamente nella vita di tante squadre e città. Diciamocelo sinceramente: non è più giusto pronosticare niente, né un risultato né una gara del calendario. Siamo sospesi ai capricci del virus e alla nostra obbedienza delle nuove regole. Se posso dare un giudizio quasi solo personale, non credo sia giusto nemmeno giocare a porte chiuse, consentire viaggi speciali e assembramenti non necessari. Creano più sospetti che vantaggi, sono fragilissimi.

"Se fermare il contagio significa quasi soltanto prevenire, è tempo di pensare di fermarci tutti. Sono ormai zona rossa più di venti capoluoghi di provincia. Ognuno di questi ha una squadra professionistica, molte sono tra serie A e serie B. Non è allarmismo. Quello racconta un pericolo sopravvalutato. Non è più il nostro caso. Oggi si tratta semplicemente di prendere atto di un pericolo reale e di difendersi nel modo migliore. È vero. Se chiude la Lombardia, se chiude parte dell’Emilia, parte del Piemonte, altre città sparse nel Paese, chiude l’intero sport. Ma è stonato, improprio, anche pensare solo alla sopravvivenza dei campionati. Venti squadre di serie A fanno 500 persone che vivono insieme e corrono, si annodano e sputano per semplice compenso respiratorio. Che senso ha metterli in pericolo, aiutare loro a mettere forse in pericolo noi? Ci sono grandi interessi in gioco, non superiori però a quelli di tante altre aziende e persone che sono messe adesso con le spalle al muro. Non facciamo metà dei guai e metà responsabilità. La decisione è forte quando è globale. La gente capirà perché ha paura.

"Risparmiare il calcio adesso mi sembra un’offesa all’intelligenza di tutti e prima di tutto del calcio. Ci sarà tempo per rimediare. Il calcio è padrone dei propri calendari. L’emergenza non è solo italiana. Ci vorranno molte riunioni per stabilire che cosa fare e come rimediare. A partire dalla Champions, passando per gli Europei, finendo con le Olimpiadi. Ma rinviare, cambiare, tornare, dipende solo da noi. Si può giocare a luglio, in agosto. Si può ricominciare il nuovo campionato a metà settembre, all’inizio di ottobre fino a una ventina di anni fa era normale. E nel frattempo anticipare il mercato, sovrapporre giocatori nuovi e squadre. Non scandalizzatevi, è quello che già facciamo con i prestiti. Quanti ce ne sono? L’importante adesso è liberarci prima possibile di questo virus.

"Non serve tempo, serve intelligenza. Anche il grande calcio ha diritto alla sua parte di contributo nel portarci tutti a casa. Niente eccezioni quindi. Solo trasparenza e solidarietà. Al posto di una grande partita come Juve-Inter offerta come grande distrazione di massa, è preferibile la discrezione della realtà. Vi ringraziamo, ma non ne abbiamo bisogno. Oggi lo scopo è un altro e anche il calcio ha diritto di partecipare alla corsa per trovarlo".

tutte le notizie di