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Sensi, l’ex allenatore: “Deve andare via dall’Italia: sarebbe da pallone d’oro”

Getty Images

Fernando de Argila allenò il centrocampista dell'Inter ai tempi del San Marino: "Già allora era un fuoriclasse"

Fabio Alampi

Protagonista in Nazionale, con tanto di gol realizzato contro la Lituania, ma non altrettanto con l'Inter, frenato da continui problemi fisici che ne hanno fortemente condizionato il rendimento: Stefano Sensi ha voglia di regalarsi un finale di stagione ad alti livelli, con l'obiettivo di vincere lo scudetto in nerazzurro e conquistare un posto per l'Europeo. Tuttosport ha intervistato Fernando de Argila, l'allenatore che lo lanciò appena diciottenne ai tempi del San Marino: "Già allora Sensi era un fuoriclasse. Un giocatore differente, che sarebbe potuto diventare come Xavi e Iniesta. Era lampante fosse decisamente migliore di tutti gli altri. Credevo in lui, nel suo temperamento e nelle sue qualità. Se non gli avessi assegnato la fascia, a chi avrei dovuto affidarla? Al presidente del governo di San Marino? Mai avuto dubbi su tale scelta".

Nei suoi primi mesi all'Inter era stato determinante.

"Il migliore di tutti. Contro il Barcellona disputò un "partidazo". Giocò come se stesse sfidando me e lei, non una delle squadre più importanti del mondo".

Successivamente una serie di problematiche fisiche ne hanno rallentato la crescita.

"Con me non si infortunò mai. Le lesioni muscolari possono dipendere da una vita sregolata, da un'alimentazione sbagliata o da allenamenti non sostenuti correttamente. Ma su di lui zero dubbi: è un vero professionista".

Come dovrebbe comportarsi Sensi?

"Se fosse stato spagnolo, non avrebbe mai giocato nella terza serie. Ma sarebbe partito subito dalla massima divisione, esplodendo quindi prima. Ora vorrà trionfare con l'Inter, è normale. Ma per il futuro è meglio che vada via dall'Italia. Deve trasferirsi in un campionato dove tutti provano a giocare a calcio, toccando la palla 250 volte a partita. Stefano è ancora più forte di quello che si possa pensare. Guardi le statistiche con la nazionale italiana: ha giocato meno di 600 minuti e segnato ben tre reti".

Forse deve ritrovare minuti e consapevolezza.

"Stefano è sempre stato forte anche di testa. Una volta fece un tunnel a un giocatore più esperto e lo minacciarono, promettendogli di spaccargli la faccia qualora avesse ripetuto tale giocata. Io gli dissi di replicarla appena ne avesse avuto l'occasione: Sensi mica era intimidito. Il punto è che il tempo passa e non ritorna. All'estero avrebbe avuto maggiori possibilità di mettersi in mostra. E visto che prima parlavamo di Xavi e Iniesta aggiungo questo: giocando con continuità in una lega differente dalla serie A, può raggiungere il loro livello, da pallone d'oro".

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