E' Don Rodrigo Palacio - secondo Riccardo Signori de ilGiornale - colui che contro il Pescara ha nascosto i problemi dell'Inter. L'argentino ha spiegato che il calcio è tecnica, bravura, gioco da killer con il piede raffinato. ha scaldato i cuori della sua gente, ma soprattutto ha ricamato il calcio che piace,con la disinvolta angheria appunto di un 'Don Rodrigo'.
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Signori (ilGiornale): “Benassi? Mica è Marrone della Juve, meglio Mariga…”
E’ Don Rodrigo Palacio – secondo Riccardo Signori de ilGiornale – colui che contro il Pescara ha nascosto i problemi dell’Inter. L’argentino ha spiegato che il calcio è tecnica, bravura, gioco da killer con il piede...
L’Inter è tornata a vincere dopo un mese e una serie di papere calcistiche. Per una mezzora qualcuno avrà pensato che la bontà tecnica della partita stava in tribuna: Sneijder, in romantico revival nerazzurro e in attesa di alternative al Galatasaray, e Verratti venuto da Parigi per godersi la sua ex squadra. In realtà il campo metteva in imbarazzo il pedigrèe dell’Inter e anche le convinzionidi Stramax, ma i nerazzurri ci hanno messo un po’a capire dove potevano andare a far male: quando Cassano e Palacio hanno innestato il loro giocare di scuola e classe superiore, tutto è stato più chiaro per la gente nerazzurra.
Si dirà Inter in emergenza: troppi convalescenti ed infortunati, il centrocampo affidato a Zanetti playmaker (avete letto bene) e a Marco Benassi che,quando il capitano nerazzurro venne in Italia, non aveva ancora compiuto un anno essendo nato il 5 maggio (l'8 Settembre è la reale data di nascita del calciatore,ndr). Però Benassi può andare oltre alla scarsa buona fortuna della data. Sarà da scoprire, perché ieri sera ha fatto intendere che se questa è nextgeneration non c’è da pensare in grande:ottimo contrista, ma poco più. Magari un po’ intimidito, d’accordo. Ma non meglio di un Mariga e non è il Marrone che gioca nella Juve.
Probabilmente il problema stava più nell’Inter che nelle qualità del ragazzino. Infatti la Nerazzurra è stata squadra di rango solo quando la palla è finita nei piedi dei suoi uomini di qualità. Azioni in verticale ad infilare gli spazi e Palacio in agguato. Il resto un arruffato affannarsi con Jonathan e Pereira a correre sulle fasce. Ma se il brasiliano pareva il solito calciatore per caso, che ha provato perfino il tiro gol nel secondo tempo, l’uruguaiano si è sfiancato:sbagliando tanto e provando altrettanto. Ma questa è l’Inter e tanto deve bastare per vincere le partite.
Il secondo goal nasce grazie a Jonathan che ha giocato la sua miglior partita e qui stanno eccezionalità della storia e fine della partita, che ha visto Cassano salutare con volto scuro. Forse gli manca il gol.
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