In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, Giovanni Simeone fa un bilancio della sua stagione con la maglia del Verona. L'attaccante è stato uno dei pilastri della squadra di Tudor con 16 gol e 5 assist. "Forse non con questi numeri, ma sapevo che sarebbe andata bene perché ho creduto molto nel lavoro che ho fatto. Sto andando bene e posso crescere ancora".
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Simeone: “Skriniar mi piace tanto. Scudetto? Merita il Milan, ma con l’Inter ho…”
In una lunga intervista concessa alla Gazzetta dello Sport, l'attaccante fa un bilancio della sua stagione
I tre motivi della sua stagione record?
«Direi questi: il fatto che ho trovato un mio equilibrio. Poi il gruppo Verona, fortissimo, che mi ha aiutato tanto: l’amicizia che ho avuto da loro è stata decisiva. Quasi una volta alla settimana usciamo insieme a cena, siamo almeno 6-7 a volta. Così stiamo più tempo insieme, ci divertiamo e nel frattempo cementiamo l’unione. Terzo motivo la società, intesa come filosofia, modo di essere Hellas che mi rispecchia molto».
Allora visto che ha studiato così tanto, ci dice la squadra degli Oscar stagionali?
«Ok, disponiamo un 3-4-2-1, come il mio Verona. In porta Maignan senza alcun dubbio, è fortissimo. Che affare ha fatto il Milan. In difesa Becao, una vera “bestia”; Bremer, un centrale solidissimo e completo che mi ha impressionato. E poi Skriniar, che mi piace tantissimo. In mezzo non si può non mettere Tonali e Barella, in quella zona con la Nazionale siete a posto per un bel po’. Ai lati dico Faraoni che è una garanzia per le due fasi, dà una grande sicurezza. E Theo Hernandez: le sue enormi qualità sono sotto gli occhi di tutti. Dietro la punta, Barak e Caprari. Sarò di parte, ma hanno disputato una stagione fantastica e meritano di esserci. Davanti Leao: è letteralmente esploso, un campione che ha fatto la differenza nel Milan».
E i cinque migliori giovani?
«Ne dico sei. Hickey, bravissimo, e Zalewski, mamma mia che giocatore. I nostri Ilic, un giovane che gioca come un senatore, e Coppola, che ha tante qualità che lo fanno diventare completo: alto, ma veloce, forte fisicamente e ha un fuoco dentro difficile da trovare in un 2003. Poi Scamacca, che questa stagione ha mostrato quanto sia forte. E infine Altare: gli manca un po’ d’esperienza ma nel giro di un anno, da quando stavo in ritiro con lui, è migliorato tantissimo e può ancora crescere. Sì, è già del ‘98, ma per l’Italia è giovanissimo».
Lotta scudetto: il Milan merita di vincerlo?
«Non è ancora finita ma penso di sì. Mi hanno impressionato sia l’Inter che il Milan. A dirla tutta, dentro il campo ho sofferto molto di più contro l’Inter, è dura giocarci contro. Ma il Milan merita perché, a parte la qualità del suo calcio, ha un’altra cosa, non so bene come spiegarla, diciamo un’energia diversa, che l’Inter non ha».
(Gazzetta dello Sport)
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