Liberatorio a 3 minuti dalla fine è arrivato il gol di Guarìn a scacciare i fantasmi, come rileva Andrea Sorrentino dalle pagine di Repubblica: «A due minuti dalla fine, e con tutto ancora in ballo comprese le proprie ansie, ci vuole una soluzione selvaggia, un urlo dalla foresta. Uno strappo alla tela, uno schiaffo, pura forza bruta. Quindi è diventato un lavoro per Guarin, e solo per lui. Non serve più il fioretto, non bastano più la palla a terra, il triangolo o la sovrapposizione sulla fascia. L’Inter ha bisogno di uno scrollone, mentre lassù nel terzo anello cinquemila scozzesi cantano da stamattina, e davvero ci credono. Dentro il campo il Celtic è in dieci da un’ora, arranca e barcolla e arretra ma è ancora in partita, tiene la qualificazione in bilico con coraggio superiore alle proprie qualità tecniche, è 0-0 e l’angoscia stringe alla gola, perché i biancoverdi nella ripresa non sono mai stati pericolosi ma ogni disimpegno allegro dei difensori interisti è una strizzatina alle coronarie, perché qui se ne sono viste eccome di beffe negli ultimi minuti, non stiamo a rivangare. Ma proprio da un assurdo slalom palla al piede di Juan Jesus, che attraversa in orizzontale tutta la propria trequarti saltando un paio di attaccanti e provocando fibrillazioni e insulti in egual misura, nasce l’azione dell’apoteosi».
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Sorrentino (Repubblica): «Lo schiaffo di Guarìn. Parte tutto dall’assurdo Juan che…»
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