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STADIO E QUALIFICAZIONE CHAMPIONS, LE PAROLE DI THOHIR SONO MOLTO CHIARE

Il presidente dell’Inter Erick Thohir è l’uomo del momento in ambito sportivo e il futuro della società nerazzurra appare quantomai nebuloso, tra voci di cessioni societarie, smentite, rilanci e buoni propositi. Le sue parole...

Lorenzo Roca

Il presidente dell'InterErick Thohir è l'uomo del momento in ambito sportivo e il futuro della società nerazzurra appare quantomai nebuloso, tra voci di cessioni societarie, smentite, rilanci e buoni propositi. Le sue parole pronunciate davanti ai giornalisti della carta stampata sono state integralmente riportate dal Giornale. Ci soffermiamo ancora una volta sulla questione cardine della qualificazione in Champions League, lo stadio Meazza e Massimo Moratti.

Ecco le sue parole.

E se non entrate in Champions?

«Sarà una grande delusione ma non un disastro. Sappiamo cosa fare, certamente senza Europa ci sarà bisogno di una rosa più stretta. Ma siccome qui il risultato del campo è fondamentale, noi non ci dimenticheremo mai di mettere sempre in campo una formazione competitiva».

Delusi per non poter gestire San Siro da soli?

«Ci abbiamo lavorato sopra due anni, abbiamo presentato in Comune un progetto ricco dopo aver sentito manager e designer. Poi il Milan ha cambiato idea a e noi gli abbiamo offerto il nostro progetto. Lo stanno esaminando senza obblighi. La Juventus ricava 40 milioni a stagione dalla gestione del suo stadio».

E con Moratti?

«Mr Moratti ha diritto di tenere le sue quote e io sono felice così. Prima lui ha voluto me, poi sono stato io a volere lui. Lui non vuole comprare le mie quote e io non voglio comprare le sue, altrimenti quando ho preso l’Inter avrei acquistato il 100 per cento della società».

(il giornale)