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Stramaccioni: “Devo tutto a Moratti. Addio all’Inter per 3 motivi. E quando lo spogliatoio…”

Le parole dell'ex allenatore nerazzurro in un'intervista al Corriere della Sera

Marco Macca

Nel corso di una lunga e interessante intervista concessa al Corriere della Sera in un momento in cui in Iran tanti tifosi sono scesi addirittura in piazza per invocare un suo ritorno all'Esteghal, Andrea Stramaccioni ha avuto modo di parlare anche tanto della sua esperienza all'Inter nella stagione 2012-13 in sostituzione di Claudio Ranieri:

MORATTI - "La persona a cui devo tutto. Solo chi non ha mai parlato di calcio con Massimo Moratti non può capire il suo livello di competenza".

PANCHINA DELL'INTER TROPPO PRESTO? - "(risata) Avrei mai potuto dire di no a Moratti? Non scherziamo... Come diceva Totò, “mi sarei sputato in faccia per tutta la vita”. Il giovane Stramaccioni era un giovane inesperto allenatore che aveva avuto la fortuna di trovarsi in uno spogliatoio di campioni incredibili, Zanetti, Milito, Cambiasso, Samuel, Stankovic, Sneijder, Chivu, Lucio, Maicon, Julio Cesar... serve che continui? Furono loro che indirettamente mi riconfermarono per la stagione seguente, il resto sono chiacchiere".

COSA E' SUCCESSO DOPO? - "Me lo sono chiesto spesso. Mi sono dato tre risposte: uno, l’incredibile serie di infortuni che ha colpito la squadra da gennaio ci ha penalizzati; due, l’imminente cessione della società a Thohir ha destabilizzato il club; tre, la mia inesperienza mi portò a commettere diversi errori".

LITE CON CASSANO - "Accadde di fronte a diverse persone, quindi sì, inutile negarlo. Sono cose che capitano in uno spogliatoio ma oggi non lo rifarei".

(Fonte: Corriere della Sera)

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