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Frattesi, quindi, è da Inter?
"Lo conosco bene, essendo un prodotto delle giovanili della Roma: questa è un'altra vittoria di Bruno Conti, per me un ‘padre calcistico’. Per certi versi, il suo percorso può essere paragonato a quello di Pellegrini, oggi capitano giallorosso: Davide non è tornato a ‘casa’, ma arriva in una delle società top al mondo. Società che, secondo me, prende il miglior centrocampista italiano tra quelli che stanno emergendo. Lì in mezzo, con lui e Barella l’Inter ha il futuro assicurato per tanti anni".
Thuram ha le qualità per essere decisivo da subito?
"Non va paragonato a Dzeko, le caratteristiche sono diverse: è un attaccante con ampi margini di crescita, che ancora non ha fatto il definitivo salto di qualità. Ecco, in Italia può farlo".
Come spiega, infine, le tre finali europee perse?
"Episodi che non hanno nulla a che vedere con la situazione generale del nostro calcio. Questo triplo traguardo va considerando come un successo e le squadre meritano applausi: la Roma è stata sfortunatissima con la squadra arbitrale, giocando forse la partita migliore nella fase a eliminazione diretta. La Fiorentina aveva la gara in pugno, ha pagato per un infortunio tecnico. Mentre l’Inter, beh... Cosa si diceva nei giorni precedenti? Sembrava sconfitta in partenza, invece c’è addirittura il rammarico per un risultato non meritato: Inzaghi e i suoi hanno messo in difficoltà Guardiola, tatticamente il numero uno al mondo. L’Italia ha dimostrato di esserci, eccome, seppur con budget decisamente inferiori rispetto agli altri Paesi. Quindi, bene così. Ora diamo continuità".
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