A parlare di Inter e di un ricordo particolarmente piacevole è stato a Maracanà, nel pomeriggio di TMW Radio, Luis Suarez.
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Suarez: “Inter? Per arrivare a quella di Mou ce ne vuole. Sarà da scudetto se…”
Le parole dell'ex calciatore nerazzurro
27 maggio 1964, Inter-Real 3-1:
"E' un grande ricordo, è la prima Coppa dei Campioni vinta dall'Inter contro il padrone di questo trofeo. Allora era quasi imbattibile, noi eravamo emergenti con tanti giovani in squadra. Andammo alla grande e abbiamo vinto con autorità. Abbiamo preso tutti coscienza che l'Inter era diventata una squadra a livello mondiale. Mi ricordo l'immagine del presidente Angelo Moratti, l'uomo più felice del mondo in quel momento".
Una formazione incredibile quella del Real:
"Era una squadra micidiale, era difficilissimo batterli ma ci siamo riusciti. Per me valeva doppio, visto che ero stato al Barcellona. E' stata dura, in tanti avevano enorme rispetto dei loro campioni. Cercai di stimolare Mazzola, perché dovevamo fare una grande partita e l'abbiamo fatta".
Chi impressionava di più, Di Stefano o Puskas?
"Di Stefano è stato il più grande calciatore con cui ho giocato contro. Faceva di tutto, faceva gol e li faceva fare. Era tecnico e fisico al tempo stesso".
C'è qualcuno che lo ricorda oggi?
"Ne ho visti pochi come lui. Girava in lungo e in largo sul campo".
L'anno dopo il trionfo con il Benfica:
"Fu complicata perché il campo non era praticabile, aveva piovuto 2-3 giorni di fila e la palla non scorreva. Fummo fortunati a fare gol e a mantenere il risultato. Perdemmo la semifinale d'andata in Inghilterra, ma riuscimmo a ribaltare il punteggio al ritorno a San Siro e quello fu un ricordo ancora più bello".
L'Inter di Conte che strada può percorrere?
"Per arrivare a quella di Mourinho ce ne vuole. E' una buona base ma bisogna completarla bene. C'è ancora qualcosa che non funziona. Hanno preso Moses, ma se lo metti a sinistra non va. Serve più attenzione nel prendere i giocatori. Se se ne indovinano un paio, il prossimo anno possono puntare allo scudetto. E spero che intanto arrivi una coppa".
E con Lautaro che farebbe? Lo terrebbe?
"Se fossi nel ragazzo, rimarrei ancora un anno per vincere qualcosa d'importante con l'Inter. Se va a Barcellona, anche se vince, siccome già vincono tanto, il suo contributo si capirebbe di meno rispetto che a Milano. Lì poi avrebbe una concorrenza molto forte. Deve pensare non solo alla questione economica. Potrebbe aspettare un anno e partire con più maturità".
E se arrivassero al suo posto Cavani e Werner?
"Se Cavani sta bene, è un grandissimo calciatore. E mi piace anche Werner. L'ho visto poco ma è molto interessante. Se dovesse andare via Lautaro, farebbe un bell'attacco comunque con questi due".
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