Erick Thohir, in attesa delle firme per l’acquisizione delle quote di maggioranza dell’Inter (70% per la holding che costituirà insieme ai soci Roeslani, Soetedjo e Sugita, quest’ultimo inizialmente nell’ombra), pensa agli affari in patria. Negli ultimi giorni, il tycoon di Giacarta, leader del Mahaka Group, è intervenuto nell’assemblea degli azionisti di VIVAGroup, il colosso televisivo che controlla insieme all’amico Anindya Bakrie, figlio maggiore di Aburizal, candidato alle elezioni presidenziali in Indonesia e in predicato di entrare a fine 2014 nell’holding che gestirà l’Inter. Durante l’assemblea è stato reso noto il bilancio del terzo trimestre dell’attività: crescita dei ricavi pari a 1.166 miliardi di rupie, pari a quasi 82 milioni di euro. Dato curioso, visto che il passivo con cui si è chiuso a giugno l’esercizio per il 2012-14 dell’Inter è stato di 81 milioni. Incrementato anche il fatturato: nel primo semestre 2013, più 32,2% rispetto al 2012 (50,5 milioni di euro). E’ stata deliberata anche la richiesta di un prestito per coprire un debito da 80 milioni di dollari con la Deutsche Bank, in scadenza a febbraio 2014 (altra casualità, la banca è la stessa con cui l’Inter si è legata in questa stagione).
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THOHIR, gli affari in patria vanno a gonfie vele: e ci sono due casualità …
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