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Trotta (Comitato SiMeazza): “San Siro mai demolito. Ora può diventare…”

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Le parole del fondatore di Barley Arts e membro del Comitato SiMeazza: "San Siro non sarà mai demolito. Non è neanche un’ipotesi plausibile"

Marco Astori

Intervenuto ai microfoni di Tuttosport, Claudio Trotta, fondatore di Barley Arts e membro del Comitato SiMeazza, ha parlato così del futuro di San Siro nel caso di abbandono da parte di Inter e Milan: «San Siro non sarà mai demolito. Non è neanche un’ipotesi plausibile, percorribile o che io voglia considerare. San Siro è un bene cittadino, pubblico, ha caratteristiche e un posizionamento che lo rendono estremamente appetibile per qualsiasi genere di entertainment, attuale e soprattutto futuro».

Scendiamo nello specifico.

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«Potrebbe essere oggetto di interesse per tutte le manifestazioni musicali, non solo pop, rock e di musica italiana. Potrebbe essere utilizzato per l’opera e le grandi rappresentazioni teatrali, per altri sport, vedi il rugby, o per le partite del calcio femminile, che è in grandissima espansione. C’è l'edutainment, quelle grandi mostri sia educational sia entertainment, ci sono le fiere».

L’eventuale ricavato potrebbe essere consistente?

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«Per parlare di qualcosa di certo e assodato, diciamo che il gettito derivante dall’affitto dei concerti è già attualmente estremamente elevato, con un utilizzo per ora limitato a un paio di mesi all’anno. Una cifra tra gli 8-9 milioni di euro, senza contare sponsor, ristorazioni e ritorni da indotti come parcheggi e situazioni similari».

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San Siro dovrebbe essere ristrutturato.

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«Ci sono già studi in questo senso. È facile immaginare uno stadio con un tetto coperto, che significherebbe in parte rinunciare al terzo anello, con un prato retrattile. Non sarà indolore dal punto di vista economico. Io ho agevolato la possibilità di un incontro, a ottobre, con una società che gestisce più di 300 strutture nel mondo, l’Asm Global: trattandosi di una questione pubblica, servirà un bando internazionale».

Alcuni residenti potrebbero opporsi alla sua soluzione.

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«Questa estate, tra giugno e luglio, tra i concerti che si terranno tra i due ippodromi e San Siro, ci saranno tra le 40 e le 45 serate occupate da entertainment. È evidente che il quartiere subirà delle pressioni. A maggior ragione serve mettere mano alla ristrutturazione di San Siro, per agevolare meno disturbi per chi abita nelle vicinanze. Ma le dico di più...».

Prego.

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«Il tema dello spettacolo dal vivo dovrebbe essere messo a fianco con quello dell’abusivismo. Mi spiego meglio. Il primo è normato da regole eccezionali. Siamo sottoposti a una serie di controlli infiniti, mentre dall’altra parte regna in questa città un abusivismo totale, per cui ci sono delle zone dove tutte le notti, in primavera e in estate, si svolgono rave senza nessuno rispetto di quiete pubblica, norme di igiene e così via. Qualcuno rimane sempre scontento, ma non si fa mai il ragionamento al contrario. Magari sono state costruite delle case senza attenzione alla qualità acustica. Ma nessuno ne parla».

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