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TS – È già Juve-Inter: i Nerazzurri aggiungono valore con Conte. La mentalità…

Secondo Tuttosport l'Inter ha già cambiato faccia con l'allenatore salentino

Francesca Ceciarini

Lo sgarbo della Juventus di inserirsi con prepotenza nella trattativa che porta a Romelu Lukaku riaccende gli animi fra i Bianconeri e l'Inter, già protagoniste e rivali sul mercato.

Su Tuttosport Luca Beatrice, con un editoriale, analizza la rivalità attuale, asserendo di fare uno sforzo a non pensare a quello che è successo ormai tredici anni fa con Calciopoli.

"È già Juventus-Inter? Dai primi calci estivi si direbbe proprio di sì. Il che non sarebbe certo una novità: se lo hanno chiamato Derby d’Italia un motivo ci sarà pure. Tralasciamo per un momento (ci riusciremo?) la storia dal 2006 in poi, evitiamo (ci proviamo) ogni commento su ciò che è stato e ciò che invece avrebbe dovuto essere".

Secondo Beatrice i Nerazzurri hanno già cambiato faccia, e il merito è principalmente di Conte:

"Così, a naso, l’Inter sembra la rivale più accreditata della Juve e non soltanto perché tradizionalmente in agosto sono sempre i più forti e si perdono in proclami. Quest’anno i nerazzurri aggiungono valore con un allenatore preparato, bravo, concentratissimo, chiamato a indottrinare un gruppo non proprio facile da gestire. Già nelle prime partite si sono visti pressing, aggressività, corsa, eppure gli uomini sono più o meno quelli di Spalletti. Questione di mentalità..."

La Juventus invece è un grande cantiere in costruzione e una squadra da completare:

"Torino, invece, una squadra sempre più forte con una rosa di gran valore, è chiamata a imparare il verbo di Maurizio Sarri tanto quanto il tecnico dovrà essere in grado di calarsi nella storia juventina. In che cosa si differenzierà il gioco rispetto a quello delle scorse stagioni ancora non è chiaro; di sicuro niente difesa a 3 (troppi centrali in rosa), a centrocampo manca ancora qualcosa, in attacco da capire chi sarà il primo partner di Cristiano".

Al momento il clima non è pienamente sereno in entrambe le squadre che continuano a lavorare in maniera opposta:

"Sia di qua che di la ci sono gli scontenti, ma se Paratici sta lavorando in silenzio cercando di vendere bene al miglior offerente, a Marotta (e al suo tecnico) non importa nulla del deprezzamento di alcuni “sopportati”, basta che se ne vadano, non importa a quanto. Ognuno ha la sua strategia, insomma".

Infine, per Beatrice, un passaggio da tifoso che non ha dimenticato Calciopoli, nonostante il proclama a inizio editoriale:

"Poi saranno le prime giornate di campionato a chiarire meglio, eppure gli indizi lasciano supporre una lunga sfida Juve Inter. Noi tifosi dobbiamo però metterci in testa alcune cose: l’Inter di oggi, a livello di proprietà, dirigenza, squadra, non ha nulla a che fare con quella di Calciopoli, dunque rivangare ancora il passato comincia a essere ozioso. Nel calcio non esistono ex, bandiere, simboli, ma solo professionisti di successo. Poi ognuno faccia come vuole, per il momento a Sarri non pare necessario proporsi capopopolo e dovrà convincere gli scettici con il lavoro. In quanto a Conte (massì lo nomino) si è già calato nella sua nuova realtà esibendo con fierezza una sciarpa della Curva Nord. Il ragazzo è tenero, ha bisogno di farsi volere bene fin da subito".

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