"Chi spera nel calcio italiano, spera nell'Inter dieci anni dopo". È il titolo dell'analisi del giornalista della Gazzetta dello Sport, Sebastiano Vernazza, nel giorno della semifinale di Europa League dove i nerazzurri affronteranno lo Shakhtar. "Sappiamo che legioni di juventini, milanisti e tifosi vari di altre realtà stasera festeggeranno un’eventuale eliminazione dell’Inter dall’Europa League. È normale che sia così, le dinamiche del tifo sono queste. Il calcio italiano, inteso come movimento, dai settori giovanili in avanti, ha però bisogno che l’Inter batta lo Shakhtar, entri in finale e vinca una Coppa europea, un trofeo che all’Italia manca da dieci anni precisi, dalla Champions League dell’Inter di José Mourinho. L’Europa League è l’ultima occasione che l’infinita stagione 2019-2020 offre all’Inter per vincere qualcosa. Sarebbe il primo successo internazionale di Conte, tecnico che fin qui ha arpionato «soltanto» campionati e coppe nazionali. Sarebbe un segnale di esistenza in vita del nostro calcio, prigioniero di un decennio mediocre, culminato nella mancata qualificazione al Mondiale 2018".
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Vernazza (Gds): “Chi vuole bene al calcio italiano, spera nell’Inter. Sappiamo che legioni…”
L'analisi del giornalista nel giorno di Inter-Shakhtar
"L’Inter, più dello Shakhtar, deve temere se stessa, la vocazione all’auto-distruzione. E se finale sarà, non sarà per niente facile: nel caso, venerdì sera ci sarà da affrontare gli specialisti del Siviglia, la squadra che più ha trionfato in questa competizione. È bene che l’Inter vada avanti per il calcio italiano e per sé, per accreditarsi sempre di più come la squadra destinata a spezzare la Juve-crazia, la tirannia bianconera nelle ultime nove stagioni di Serie A. Liberi tutti di tifare contro l’Inter, ma la deriva del calcio italiano non conviene a nessuno. Chi ha a cuore il movimento nell’insieme, la sua competitività e tenuta, stasera si scoprirà interista, almeno un po’".
(Gazzetta dello Sport)
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