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Vocalelli: “Che classe Lautaro-Correa. E con Dzeko il puzzle di Inzaghi è completo”

Vocalelli: “Che classe Lautaro-Correa. E con Dzeko il puzzle di Inzaghi è completo”

Dell'attacco dell'Inter di Inzaghi che è passato da Lukaku a Dzeko-Lautaro-Correa ha parlato il giornalista Alessandro Vocalelli

Andrea Della Sala

Dell'attacco dell'Inter di Inzaghi che è passato da Lukaku a Dzeko-Lautaro-Correa ha parlato il giornalista Alessandro Vocalelli su La Gazzetta dello Sport:

"C’è una coppia che si sta affermando a pieno titolo: Lautaro Martinez e Correa. Due firme d’autore, che autorizzano il sorriso argentino e confermano le aspettative interiste. Non è passato inosservato Dzeko che ha segnato contro la Francia, abbandonando per un attimo il suo calcio raffinato, quasi in punta di piedi, per scaricare di potenza a rete. Partito Lukaku, che resta indubbiamente un grandissimo calciatore e in qualche modo un rimpianto, la dirigenza nerazzurra è però riuscita in tempi strettissimi a scegliere gli uomini giusti al posto giusto. E nel momento più complicato. Perché il belga se n’è andato il 12 agosto, lasciando una scia di milioni e andando a raddoppiare l’ingaggio. Ad appena una settimana dall’avvio del campionato. E non era facile, come invece è successo, mettere insieme i pezzi del mosaico e farli perfettamente incastrare. Perché oggi l’Inter ha comunque un attacco fortissimo, in cui convivono, si sommano e si fondono esperienze diverse".

"Il puzzle composto da Marotta ed Ausilio ha comunque un grandissimo pregio: è forte, completo, armonioso, di primissima scelta e sempre perfettamente integrabile. Dzeko è il centravanti giusto, capace di attrarre e attirare i difensori avversari, sia per Lautaro che per Correa. Ma Lautaro e Correa, come dimostrato con l’Argentina, hanno tutto - anche strutturalmente - per formare una coppia: classe, spunto, potenza e furbizia da mettere in campo a seconda delle circostanze. Una prima linea che, in attesa di ritrovare anche Sanchez, ha comunque altre frecce al suo arco. Perché Calhanoglu, all’occorrenza, può essere il supporto ideale. Perché Perisic, prima di andare al Bayern Monaco, in nerazzurro aveva segnato 40 gol in quattro stagioni e nel gioco di Simone Inzaghi c’è sempre stato qualcuno che mette la freccia a sinistra. E se anche lui andrà a giugno in scadenza, può essere forte la spinta a guadagnarsi nuovi orizzonti".

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