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Zanetti:”Simeone e Cambiasso due amici con l’Inter nel dna. La Juventus…”

L’ex capitano dell’Inter, Javier Zanetti, in un’intervista rilasciata a Tuttosport, non ha parlato solo di Inter: “Cosa ne penso del calcio italiano? Il fatto che si parli più di polemiche che del calcio giocato. Bisogna...

Riccardo Fusato

L'ex capitano dell'Inter, Javier Zanetti, in un'intervista rilasciata a Tuttosport, non ha parlato solo di Inter: "Cosa ne penso del calcio italiano? Il fatto che si parli più di polemiche che del calcio giocato. Bisogna tornare alle radici di questo sport e imparare cosa significhi il rispetto. Come uscire dalla crisi? Puntando sui giovani. Inter, Milan e Juve possono permetterselo?Sì, a patto che si impari a progettare. L'ideale è costruire squadre che siano un mix tra giocatori con esperienza e giovani da fare crescere. Il modello può essere l'Atletico? È un esempio di squadra basata sul gruppo, di come si possano raggiungere i risultati anche senza aver un potere economico così grande. Simeone? Il Cholo è un amico, non mi sorprende che sia diventato un grande allenatore perché già in campo era un leader nato. Respirava calcio e si arrabbiava con tutti se non si facevamo le cose che lui pensava fossero giuste. Nonostante sia rimasto solo due anni, Simeone ha lasciato un segno all'Inter: aveva e ha un dna nerazzurro. Come Cambiasso? È talmente intelligente che è portato per quel ruolo. Gli piace stare in campo, vede il gioco prima degli altri. Farà una grande carriera. Io in panchina? No, mai... anche mia moglie me lo sconsiglia. In famiglia c'è già mio fratello Sergio: lascio fare a lui...: La Juve di Conte?Hanno fatto una cosa fantastica, avendo una continuità clamorosa. Come Simeone, anche Antonio era un allenatore in campo e ha saputo trasmettere la sua personalità e la propria grinta alla squadra. Come Mourinho? Josè è unico, però anche Conte ha il suo carattere. Se la Juve ha vinto tre scudetti di fila è merito suo. Quale la più forte?Sono due squadre fortissime, ma diverse. Magari quella di Lippi aveva Zidane e altri fuoriclasse, questa Juve è più gruppo. Cosa mi fa venire in mente la Juve?Grande rivalità e straordinarie battaglie. Il Torino?È una squadra che mi è sempre stata simpatica, in Argentina ha un fascino particolare. Balotelli?Io sonoancora fiducioso e sono convinto che Mario, quando troverà l'equilibrio, farà grandi cose. Sarebbe un peccato se non ce la facesse".