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Colpi a sorpresa, qualche lacuna, “no” che piacciono e una certezza: Suning fa sul serio

Si chiude un mercato molto particolare per l'Inter, fatto di colpi milionari per la nuova proprietà cinese

Daniele Mari

L'Inter ha chiuso un mercato roboante dal punto di vista dei colpi in entrata: 22 milioni di euro per Candreva, 6 per Ansaldi, un fresco vincitore dell'Europa League a zero come Banega, 40 per Joao Mario, 27,5 per Gabigol.  Sembrava dover essere un'estate di lacrime e sangue per i nerazzurri, con Icardi e Brozovic che a giugno avevano già le valigie in mano. Come dimenticare l'intervista di Roberto Mancini a Radio Deejay, in cui il tecnico ammise candidamente che gli era stato paventato un mercato di parametri zero e di colpi finanziati dalle cessioni.

E poi? E poi è arrivato il ciclone Suning. Subito qualche problema di comunicazione con il precedente tecnico, già ai ferri corti con Thohir e Bolingbroke. La decisione di separarsi, l'ingaggio di Frank De Boer, preceduto dall'arrivo di quel Candreva tanto voluto proprio da Mancini. Ma dopo la burrasca, Suning si è trasformato in un ciclone. L'arrivo di Zhang in Italia per Inter-Palermo è stato accompagnato da due colpi "alla Moratti": 40 milioni per Joao Mario, vincitore dell'Europeo da protagonista, e 27,5 milioni per Gabigol, colpo "eccellente" (parole di Ronaldo Luiz Nazario da Lima), stellina del futuro Brasile insieme a Gabriel Jesus, inseguito a lungo prima dell'intervento di Guardiola e dei petroldollari di Mansour. Quasi 70 milioni spesi in poche ore, 70 milioni che danno solo una pallida immagine di quello che potrà fare la nuova proprietà, una volta finalmente liberatasi del laccio del fair play finanziario. Ci sarà da divertirsi.

Ma non sono solo rose e fiori. L'Inter mantiene lacune difensive evidenti: la batteria dei terzini, con Ansaldi out, è di livello preoccupante e alle spalle di Miranda e Murillo c'è per il momento un altrettanto preoccupante vuoto, con Ranocchia e Andreolli che non danno garanzie, per motivi diversi. Ci sono Caceres e Maicon che si sono offerti, la società valuterà. Per loro, svincolati, c'è tempo. E poi c'è il mercato di gennaio (quando riaprirà anche quello cinese e si potranno fare colpi anche in uscita di una certa consistenza). Le lacune ci sono, la speranza è che non pesino eccessivamente.

Ma è stata senza dubbio l'estate dei no di Zhang. No pesanti, no milionari, no che fanno ben sperare: no ai 60 milioni per Icardi, no a qualunque offerta italiana per Brozovic, no alle offerte a ribasso della Fiorentina e del Milan per Jovetic, no a qualunque proposta, anche per giocatori fuori dal progetto, che non vada incontro alle richieste di Suning. Sono finiti i tempi dei saldi in casa Inter, sono finiti i tempi di Coutinho e Sneijder regalati. Si volta pagina, si cambia marcia. Il mercato si chiude forse con qualche rimpianto per una rosa incompleta ma il messaggio lanciato da Zhang è arrivato forte e chiaro: Suning fa sul serio.