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Inter, Uefa approva i conti: break-even raggiunto. Ecco perché resta il settlement

Ecco perché l'Inter non ha superamento pienamente l'esame FPF con la UEFA

Marco Macca

Qualche minuto fa è arrivata una mazzata tremenda per tutti i tifosi dell'Inter. L'UEFA, infatti, ha annunciato con un comunicato ufficiale che il club nerazzurro non ha superamento pienamente i paletti imposti in materia di Fair Play Finanziario e che quindi dovrà rimanere in regime di settlement agreement fino al termine della stagione 2018-19. In questi istanti tanti tifosi interisti si staranno chiedendo il perché di questa decisione, dato che la società si stava impegnando per raggiungere l'obiettivo pareggio di bilancio attraverso alcune cessioni che avrebbero portato nelle casse del club almeno 40 milioni in plusvalenze, in modo tale da rientrare nei paletti del massimo organo calcistico europeo. Il sito calcioefinanza.it ha provato a spiegare i motivi di questa decisione:

"L’Uefa ha analizzato il bilancio al 30 giugno 2017 dell’Inter: secondo la federcalcio europea, il club nerazzurro ha rispettato l’obbligo di breakeven, chiudendo quindi il bilancio a zero. I conti della società sono stati quindi approvati, comprese le sponsorizzazioni da parte di Suning (accordi che l’Uefa, se non avesse ritenuto a fair value, avrebbe potuto ridurre nei conti). I paletti che non sono stati approvati riguardano l’area sportiva, in particolare modo la quota di ammortamenti relativa ai giocatori. L’Inter infatti aveva l’obbligo di far calare gli ammortamenti, in base all’accordo con l’Uefa: tuttavia, i numerosi acquisti delle ultime stagioni (come Joao Mario e Gabigol) non hanno permesso al club di rispettare gli obblighi, dato che non solo gli ammortamenti non sono scesi ma sono addirittura cresciuti. Per questo, quindi, l’Inter manterrà anche nella prossima stagione le limitazioni come la restrizione della lista A con 22 giocatori per le competizioni Uefa e l’obbligo di entrate e uscite sul mercato in equilibrio, sempre in riferimento alla lista europea".

(Fonte: Calcio e Finanza)