editoriale

50 sfumature di Icardi

Se dovessimo trovare un nome al film della carriera di Icardi fino a questo momento, il titolo verrebbe fuori da solo: 50 sfumature di…Icardi non sarà grigio, ma in una squadra multicromatica e multietnica come l’Inter, va bene lo...

Fabrizio Longo

Se dovessimo trovare un nome al film della carriera di Icardi fino a questo momento, il titolo verrebbe fuori da solo: 50 sfumature di...Icardi non sarà grigio, ma in una squadra multicromatica e multietnica come l'Inter, va bene lo stesso. 

Detto che il grigio non è il motivo principale dell'analogia tra il film di S.T. Johnson e quello di Icardi, il 50 lo è, e come. 50 sono le sfumature e 50 sono anche i gol messi a segno dall'argentino in Serie A, a soli 22 anni e 11 mesi, che lo portano ad essere al nono posto tra i più giovani in questa classifica dei "50 volte marcatori", nonchè l'unico italiano nella top 10.

Il vizietto del gol ce l'ha sempre avuto, la prima volta che l'ha palesato in Serie A l'ha fatto in una partita per nulla banale, anzi. Dalle parti di Genova un derby vale quanto una stagione, e quel giorno nella città della Lanterna ci si giocava molto, vista la pericolosa classifica delle due. Ferrara, allora tecnico della Samp, più che per necessità che per scelta decide di mandarlo in campo, Icardi, ancora mezzo sconosciuto e col numero 98: lui corre, sgomita, fa di tutto per rendersi pericoloso, fino a quando sul 2-1 Tissone lo lancia in profondità, tap-in di destro e gol. Partita chiusa e la Genova blucerchiata ai suoi piedi, 3-1.

La stagione va avanti e Icardi continua a stupire. Il secondo e il terzo gol li firma allo Juventus Stadium contro la capolista, quando la Samp era in svantaggio nel punteggio e in inferiorità numerica: la sua doppietta nel secondo tempo risulterà decisiva e i blucerchiati espugneranno lo JS. Dopodichè, per non farsi mancare nulla, ne fa 4 in una partita sola contro il malcapitato Pescara, 2 di testa rispettivamente a Roma e Parma, ed infine il gol vittoria all'ultima giornata a Marassi, ancora contro la Juventus.

La stagione 2012/2013, la sua prima in Serie A, la chiude avendo raggiunto la prima decina dei suoi 50 gol. L'Inter, intanto, si accorge di lui, e anticipando la concorrenza lo compra e lo porta a Milano per 12 MLN di euro.

Il primo gol in nerazzurro non può che firmarlo contro la sua vittima più illustre, la Juventus. E' la terza giornata, e l'Inter di Mazzarri viene da due convincenti vittorie contro Genoa e Catania; dopo la sosta a San Siro arriva la Juve. Dopo un primo tempo equilibrato, Alvarez ruba palla a Chiellini e serve Mauro in profondità; a quel punto l'argentino fa la cosa che gli riesce meglio. Gol.

Soltanto 3 giornate dopo segna il primo gol in trasferta con la maglia dell'Inter, a Cagliari, prima di infortunarsi a lungo. Mauro non vede il campo per un po', ma torna al gol, risultando decisivo, nella trasferta di Firenze, quando servito da Nagatomo fissa il risultato sull1-2. Seguiranno i gol con l'Atalanta in casa e i 2 al Bologna (di cui uno bellissimo, un destro al giro sul secondo palo).

Nel frattempo, ad Icardi ne sono successe di cose fuori dal campo. Maxi Lopez è argentino come lui, giocava in prima squadra al Barcellona quando Mauro era nelle giovanili, i due allora avevano fatto anche una foto. Ai tempi della Sampdoria si sono incontrati di nuovo e sono diventati buoni amici, spesso escono assieme con le loro donne. La donna di Maxi Lopez è una certa Wanda Nara, ma quando si gioca Sampdoria-Inter, il 13 Aprile del 2014, Wanda Nara è la compagna di Icardi. Sarà la prima volta in cui i due argentini si incontreranno dentro un campo di calcio da avversari. Maxi gioca con la Samp, e i tifosi blucerchiati sono dalla sua parte, come se si fossero scordati quanto Icardi li abbia fatti gioire solo un anno fa. Quando le squadre sono schierate in campo per salutarsi, Icardi porge la mano a Maxi, ma quest'ultimo si rifiuta. Poco male, l'interista non sembra soffrire di timori reverenziali, e allora risponde sul campo: doppietta ed esultanza con tanto di "orecchie aperte" sotto la curva blucerchiata. Volano insulti a destra e a manca, ma non lo scalfiscono. Il ragazzo è di ghiaccio.

La stagione si conclude con l'ultimo gol alla Lazio e il buon bottino di 9 gol all'attivo. Quella a seguire, la stagione 2014/2015 sarà quella della consacrazione, con tanto di titolo capocannoniere. Si parte con una splendida tripletta al Sassuolo, dopodichè è tempo di prendersi le responsabilità all'interno del gruppo: Icardi calcia i suoi 2 primi rigori contro Cesena e Samp, realizzandoli entrambi. Vengono a seguire la doppietta in casa con l'Hellas, il gol nella sconfitta con l'Udinese e l'ennesimo gol alla Juventus, stavolta allo Juventus Stadium. Sarà la partita dei rimpianti, perchè Mauro avrà almeno un'altra occasione ghiotta per fare doppietta ed espugnare Torino come lui ha già fatto. In un'occasione pecca di egoismo e viene quasi alle mani con Osvaldo, ma la società tra i 2 sceglierà Mauro mettendo fuori rosa Osvaldo. Arriva, poi, un altro gol in casa col Genoa, un altro nella sconfitta di Reggio Emilia col Sassuolo in cui ci sarà una sfuriata di Mauro coi tifosi, e la successiva doppietta polemica, senza esultanza, contro il Palermo. Risulta decisivo anche col Cagliari prima di mostrare a tutti la sua personalità al San Paolo: Inter sotto 2-1, ad Icardi l'onere e l'onore di calciare un decisivo rigore; lui fa il cucchiaio e segna, provocando la rabbia del portiere avversario Andujar, suo connazionale. Dopo Napoli, le altre vittime sono Hellas e Roma, con cui sarà decisivo con una botta all'88' che brucia le mani a De Sanctis. Segna anche al ritorno con l'Udinese, e quando la stagione ha ormai poco da dire arriva a San Siro la Juventus. L'Inter perderà quella partita, ma Icardi farà gol ancora una volta ai bianconeri, questa volta quasi senza nemmeno farlo apposta, deviando un tiro di Brozovic.Il ventesimo gol in Serie A della stagione arriva con il Genoa, e allora Icardi crede alla possibilità di diventare capocannoniere. Inter-Empoli diventa una partita tutto a un tratto importante per Mauro, nonostante la classifica non abbia più nulla da regalare ai nerazzurri. Maurito ne fa 2 e si siede sul trono della Serie A con 22 reti, peccato che dovrà condividerlo con Luca Toni.

Il resto è storia nota, contemporanea. Mancini gli dà la fascia da capitano, la stagione inizia e pronti-via si fa male con l'Atalanta. Il primo gol dell'anno arriva a Verona contro il Chievo, ne seguono uno inutile con la Fiorentina, uno decisivo a Bologna in un momento difficile per lui, uno col Frosinone, 2 a Udine, uno con la Lazio, ed infine due decisivi per gli '1-0 finali contro Empoli e Chievo. 

Scusate se mi sono dilungato, ma a 22 anni Mauro ha già tante cose da poter raccontare alla sua piccola figlia Francesca. L'Inter si augura che possa averna molte altre ancora, magari quando il film potremmo titolarlo "100 sfumature di Icardi".

Twitter @FabriJZLongo