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Bellinazzo: “Inter, blocco del governo conta meno di quanto si pensi. Il vero stop al mercato…”

Il giornalista ha fatto chiarezza sulle limitazioni imposte dal governo cinese agli investitori come l'azienda proprietaria dell'Inter sui mercati esteri

Eva A. Provenzano

Suning è stata influenzata nell’ultimo mercato dalle restrizioni del governo cinese in materia di investimenti all’estero? Marco Bellinazzo ne ha parlato in un editoriale per Goal.com e ha spiegato che il richiamo di Pechino non è assoluto: “Nonostante i comunicati (poi non a caso ritirati) sul freno posto all’espansione di alcune realtà vicine al Governo e molto attive all’estero come Wanda e Fosun, quei soggetti che portano acqua al sogno calcistico della nuova Cina potranno continuare la loro attività. Ad essere bloccati saranno invece quei soggetti, che non avevano o hanno perso l’appoggio politico di Pechino. Come Yonghong Li. Che non a caso sta alacremente lavorando con la nuova dirigenza rossonera per dimostrare la redditività economica e d’immagine dell’investimento nel Milan e per riaccreditarsi presso l’apparato politico cinese”, ha scritto il giornalista.

Quindi se l’Inter non ha investito più di tanto è tutta colpa del Fair Play Finanziario. “Lo scarso attivismo dell’Inter si giustifica in definitiva solo per motivi connessi al fair play finanziario Uefa e al venir meno di alcune “prime scelte” come Radja Nainggolan e Vidal. Le iniziative di Suning (che ha già investito sull’Inter in varie forme quasi 400 milioni), viceversa, continuano a riscuotere il consenso politico di Pechino. Quale preoccupazioni potrebbe in effetti suscitare la spesa nel calciomercato di qualche centinaio di milioni per un gruppo che ne fattura oltre 50 miliardi di dollari all’anno? Ad essere rallentato sarà piuttosto lo shopping di squadre. Il vero freno che si è già manifestato in questo mercato  riguarda  semmai l’importazione di calciatori stranieri. Anche in questo caso a pesare di più sono le direttive del presidente Xi sui limiti di tesserati non cinesi funzionali ad uno sviluppo del calcio cinese basato sulla formazione interna di un esercito di 50 milioni di calciatori nel quale andare a pescare la futura Nazionale campione del mondo”, conclude il giornalista.

(Fonte: goal.com)