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Hernanes: “Scelsi l’Inter, una nuova sfida. Con Mancini ok, ma fallimmo la Champions e…”

Il brasiliano ex Inter ha parlato del futuro, ma anche del suo passato in Serie A

Andrea Della Sala

Dopo aver giocato in Serie A con le maglie di Lazio, Inter e Juve, Hernanes ora è nel campionato cinese all'Hebei Fortune. Intervistato da Extra Time, il brasiliano ha parlato del futuro, ma anche del suo passato in Italia:

Gli obiettivi per la stagione?

«Puntiamo al titolo. L’Hebei è stato 4° nel 2017 e può fare meglio. Il tecnico cileno Pellegrini mi piace, privilegia il possesso palla, il pressing, il gioco in velocità nel passare dalla difesa all’attacco, il baricentro alto. Mi trovo a mio agio. Mi concede molta libertà per creare. Gioco da mezzala come facevo a San Paolo».

Lavezzi e Mascherano?

«Due giocatori perfetti per la squadra. Lavezzi nel 2017 ha fatto 20 gol (in 26 presenze e 15 assist, vice capo cannoniere del torneo, ndr ). Mascherano è arrivato da poco ma si è inserito subito molto bene. Due, anche per la lingua, con cui ho stretto subito amicizia. E fra i nuovi amici ci sono Gervinho e il cinese Hong».

Come fa per comunicare con i compagni cinesi?

«In campo si parla molto in inglese, col tecnico e lo staff in spagnolo, che sto imparando. Sto conoscendo pure qualcosa di cinese parlato, me la cavo. Gli ideogrammi? No, sarebbe chiedere troppo. Pellegrini dà le istruzioni in inglese e un interprete le traduce ai cinesi».

Dopo la fine del contratto pensa di tornare in Europa o in Brasile; la famiglia l’ha lasciata in Italia, vero?

«Ho ancora 2 anni di contratto qui. Non so ancora cosa farò. Moglie e figli sono a Torino, i miei ragazzi studiano là».

Delle città in cui ha vissuto in Italia quale le è rimasta più nel cuore?

«Tre posti fantastici. Roma è grandissima, simile a San Paolo. Milano meno, ma lì trovi tutto ciò di cui hai bisogno. Torino, più tranquilla. C’è la campagna, le colline. Seguo ancora tutti e tre i miei ex club».

Ma alla Lazio ha trascorso i suoi migliori momenti, vero?

«Non so. A Roma mi sono messo di più in mostra perché giocavo da trequartista, ero più vicino alla zona-gol, segnavo di più. Alla Lazio sono arrivato al vertice con la conquista della Coppa Italia. Così sono passato all’Inter in cerca di nuove sfide. A Milano mi trovavo a mio agio con Mancini. Ma fallimmo la qualificazione alla Champions e poi si fece viva la Juventus. Però a Torino ho giocato fuori ruolo. Alla fine ho preferito andar via ma è valsa la pena come esperienza».

Mondiale: il c.t. Tite l’ha già elogiata per il Brasileirão col San Paolo e pensa di convocarla. In nazionale giocherebbe in qualsiasi ruolo?

«La speranza di esserci è sempre viva. Però non in qualsiasi ruolo. All’inizio della carriera l’ho fatto. Ma dobbiamo vedere cosa funziona per me e per la squadra. All’inizio facevo il mediano di spinta, ma oggi preferisco giocare più avanzato. Mi piace avere a fianco almeno due centrocampisti marcatori per fare la mezzala o la mezzapunta».

Favoriti per il Mondiale?

«Il Brasile sta giocando molto bene con Tite. E poi ci sono la Francia, la Germania, l’Inghilterra, l’Argentina».

(Extra Time)

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