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Inter, ora hai un modello nuovo: è l’iCardi XS Max. Versione deluxe che aggiunge nuove funzioni

Il centravanti dell'Inter ha fatto vedere di poter partecipare attivamente alla manovra dell'Inter continuando a segnare con continuità

Andrea Della Sala

"Sotto Natale, è uscito il modello nuovo. Ecco iCardi XS Max, versione potenziata e corretta di un prodotto che è già un classico di successo. Dei prezzi vi parliamo altrove, qui analizziamo le prestazioni, le caratteristiche, le novità. Il nuovo modello deluxe di «iCardi» non rinuncia a nessuna delle caratteristiche che ne hanno garantito il successo, ma ci aggiunge nuove funzioni, venendo incontro ai gusti del pubblico, della critica e, soprattutto, dell’allenatore", presenta così La Gazzetta dello Sport il nuovo Icardi che stiamo osservando nell'ultimo periodo. Maurito segna sempre e in area è sempre un cecchino, ma da qualche settimana ha cominciato a collaborare di più per la manovra della squadra, seguendo le indicazioni del tecnico Spalletti.

"La nuova versione è stata lanciata sul mercato nella serata sbagliata, quella di martedì, contro il Psv. Nella delusione generale non è però passata inosservata la partita del capitano nerazzurro: non solo la solita efficacia, col gol che aveva fatto sperare, ma anche una nuova e attesa capacità di coinvolgere i compagni e costruire gioco. Per due volte ha liberato un uomo al tiro, Perisic prima e Borja Valero poi (due potenziali assist) per quasi tutti i 90’ non è stato solo terminale, ma anche motore della fase d’attacco. La «mutazione», se così la possiamo chiamare, è diventata ulteriormente evidente quando i palloni giocati sono passati dai 30 della notte di Champions (dato comunque superiore alla sua media) ai 45, primato stagionale. Il numero, in questo caso, conferma l’impressione visibile ad occhio nudo di un giocatore molto più coinvolto nella manovra, che finalmente faceva costanti passi verso i centrocampisti per ricevere palla e «alzare» la squadra, che non regnava solo nell’area di rigore, ma garantiva anche scorribande fuori: 45 tocchi sono il massimo quest’anno, con la seconda prestazione (35) nell’infausta trasferta di Bergamo. Per trovare dati superiori bisogna tornare indietro di anni, e comunque in partite minori (Empoli, Cesena, Sassuolo). Altre volte in questa stagione il coinvolgimento nel gioco era stato numericamente più «imbarazzante», anche se poi arrivava un gol a «pagare la cauzione» e rimettere tutto in prospettiva: nel derby contro il Milan Mauro aveva toccato il pallone 16 volte, ma l’ultimo era stato piuttosto importante. Contro Sampdoria e Sassuolo, si era fermato a 17. Sabato 45, e la cosa fa una certa differenza. Non è nemmeno una questione di forma fisica, di correre di più. Prendiamo i due estremi: nel derby 10.233 metri percorsi, contro l’Udinese 10.273. Non sono quei 40 metri a modificare il quadro, ma la qualità della corsa stessa. Le percentuali di cammino/corsa lenta (32), corsa (59) e sprint (9) non sono lontane da dati precedenti. È proprio che ha aggiunto un’applicazione, quella che gli permette di dialogare con la squadra non solo ricevendo, ma anche in uscita: 5 sponde, 2 occasioni create, 20 passaggi riusciti. Insomma, un centravanti moderno, con l’efficacia peculiare e quasi introvabile che garantisce da anni in nerazzurro", analizza il quotidiano.

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