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Inter, Spalletti genio tattico e “illuminato”: le 3 invenzioni che lo hanno reso famoso

Le invenzioni dell'allenatore nerazzurro

Marco Macca

Un allenatore con una personalità fortissima, a volte spigolosa, ma tatticamente fra i migliori in circolazione. Su questo, pochi, pochissimi dubbi. Se l'Inter in quest'anno e mezzo è cresciuta a dismisura, in campo tanto quanto in società, lo si deve anche e soprattutto al lavoro meticoloso e illuminato di Luciano Spalletti. Un tecnico capace sì di dividere la tifoseria nerazzurra, che non gli ha perdonato alcune scelte in partite importanti, ma che non può non mettere d'accordo tutti quando si tratta di capacità di vedere il gioco, di capire le differenti possibili situazioni in campo e di... inventare. Eh sì, perché Luciano Spalletti, in ossequio alle sue qualità di maestro tattico, ha dimostrato di saper vedere prima degli altri soluzioni che, se in apparenza possono sembrare quantomeno azzardate, successivamente poi si rivelano dei veri e propri colpi di genio. Sky Sport ne ha ricordati principalmente tre:

TOTTI - A Roma Totti era visto innanzitutto come la fantasia in persona, la poesia all'ombra del Colosseo. In pochi, però, potevano immaginare che quel genio calcistico potesse nascondere nei suoi piedi tutti quei gol. Tranne Spalletti. Che, al netto dei dissapori con Er Pupone dell'ultimo anno in giallorosso, sarà per sempre in credito con il talento romano per avergli donato una seconda vita in campo, fatta di gol e di record.

NAINGGOLAN - Ma a Roma, nel suo secondo capitolo giallorosso, Spalletti ha cambiato il corso storico anche di un altro calciatore: Radja Nainggolan. Trasformato da audace e prolifica mezzala in un trequartista incursore "alla Perrotta" che ha fatto le fortune della Roma 2016-17 e dello stesso Ninja, che con l'uomo di Certaldo ha vissuto quell'anno la miglior stagione della carriera. Questo è il fattore principale che ha spinto lo stesso Spalletti a chiedere la scorsa estate alla dirigenza dell'Inter che il belga lo raggiungesse a Milano. I frutti non sono stati fin qui quelli sperati, ma c'è da giurarci che, prima di alzare bandiera bianca, i due proveranno fino all'ultimo a risalire.

BROZOVIC - Quella di Marcelo Brozovic, invece, è un'invenzione tutta "interista", ovvero risalente al periodo nerazzurro di Spalletti. Fino a qualche mese fa, il croato era un giocatore estroso e potenzialmente decisivo, ma al contempo discontinuo e, soprattutto, dalla collocazione in campo del tutto misteriosa. Mezzala? Ala? Trequartista? Nulla di tutto questo. Spalletti lo ha collocato al centro del villaggio, davanti alla difesa, rendendolo un regista di livello europeo e, soprattutto, limando alcuni difetti del suo carattere.

(Fonte: Sky Sport)

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