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Inter, tutti i perché della scelta su Icardi. Mauro? Chi gli è vicino racconta che…

Repubblica fa il punto sul caso legato a Mauro Icardi

Marco Astori

Non si placano le discussioni legate al caso Mauro Icardi: la scelta dell'Inter di togliere la fascia di capitano all'argentino fa ancora discutere e ci si chiede ancora il vero motivo per cui è stata presa. Repubblica, nella sua edizione odierna, ha spiegato il perché della decisione di Marotta e illustra gli scenari da qui in avanti: "Dietro il pugno di ferro con Mauro Icardi c'è una strategia precisa di Giuseppe Marotta: riportare ordine e rispetto dei ruoli all' interno di una squadra che spesso è stata una polveriera. Una linea condivisa dal presidente Steven Zhang: accelerare l'aziendalizzazione del club per dargli più forza. È toccato a Nainggolan, escluso contro il Napoli dopo un ritardo in allenamento. A Perisic, messo all' indice per aver chiesto la cessione. Infine a Icardi, dopo le dichiarazioni della moglie e agente Wanda Nara sul valore dei compagni di squadra. Queste frizioni hanno spinto la società a intervenire. Marotta avrebbe voluto che Mauro davanti a tutti prendesse le distanze da Wanda, non è successo. Di qui il cambio di fascia, condiviso da Spalletti. A questo punto, però, Icardi ha rilanciato e si è fermato: prosegue le terapie per il dolore al ginocchio destro. Per l'Inter, non c'è un nuovo infortunio, solo quel vecchio fastidio che prima Mauro tollerava, e ora no. Questione di testa.

Icardi, racconta chi gli è vicino, non si dà pace: è il capocannoniere in carica e un professionista esemplare. Non riesce a capire perché debba pagare per le esternazioni della moglie. L'Inter non può costringerlo ad andare in campo se avverte dolore, ma non ha interesse a una battaglia legale che spingerebbe ulteriormente il rating del giocatore sotto gli attuali 110 milioni di clausola. Però nel frattempo lui non va in campo e il suo valore cala. A chi conviene questo gioco? Le mosse dell'Inter, è vero, stanno svalutando Icardi. Ma per ora è un rischio calcolato, accettato strategicamente. Perché non si è visto ancora un altro club disposto a spendere davvero 110 milioni: l'atipicità della gestione dell'argentino, affidata alla moglie-agente, scoraggia potenziali acquirenti. In casa nerazzurra la cessione è ormai considerata la via d'uscita dall'impasse. Prima, però, Marotta presenterà comunque un'offerta di rinnovo a Wanda, alle prese con la prima vera crisi nella carriera di agente. La proposta dovrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni: non sarà distante dai 7 milioni già ipotizzati, ma avrà più bonus di squadra che individuali. Il trambusto, intanto, può convincere i compratori a muoversi a cifre più ragionevoli (sullo sfondo c'è il Real) o per uno scambio da maxiplusvalenze: Dybala dalla Juve è più di un' idea. Qualcosa è cambiato, anche agli occhi della piazza: oggi il sacrificio di Icardi a una cifra inferiore non sembra più una follia ma un'opportunità", conclude in quotidiano.

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