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Leonardo: “L’Inter ha potenziale, ma si sta ancora riorganizzando. Milan-Juve…”

L'ex allenatore, ancora una volta accostato alla panchina interista, ha detto la sua sul momento della squadra di de Boer e sulla sfida di stasera

Eva A. Provenzano

A Radio Dee Jay è intervenuto Leonardo, ex giocatore del Milan ed ex allenatore dell’Inter, che viene accostato ancora una volta alla panchina nerazzurra in un momento di crisi per de Boer. Ecco cosa ha detto il brasiliano: “Penso che da tanto tempo la partita tra bianconeri e rossoneri non sia così bella. Una che deve confermarsi e l’altra che a sorpresa è lì. Penso che il Milan possa fare il colpo e possa mettere in difficoltà la Juve. Non la vedo così forte come gli altri anni”.

Il Milan gioca più sulla difensiva e poi riparte. Montella è un po’ cambiato?

Credo sia un segno di crescita e lo ha detto che voleva fare un gioco offensivo ma che poi ha cominciato a difendere all’italiana e poi cerca di vincere con i suoi attaccanti.

Montella ha capito che i secondi tempi sono fondamentali…

Ci vuole una preparazione e vedo un Milan carico con centrocampo aggressivo. E’ gente che dà volume. Penso che è una squadra equilibrata e organizzata e il rendimento è migliore.

Come finisce?

Penso 1-0 per il Milan.

Il logaritmo dice 1-1?

Sperem de no...

La vittoria dell’EL dell’Inter è importante, ma io l’ho vista peggio del solito…

Il problema è un po’ in generale. A metà è stata pensata per fare grandi cose e a metà è ancora una questione di organizzare grandi cose. La rosa è importante ma forse ci si è poggiati sopra qualcosa che non ha una base. Serve tempo per riorganizzare, ma il potenziale c’è.

L’allenatore europeo classico lascia ai giocatori la soluzione. Lui gioca un calcio non da campionato, sbilanciato…

Il problema è che gioca contro squadre italiane che approfittano dei buchi e ti colpiscono. Non ti puoi permettere certe cose e l’equilibrio è in funzione di quello. A livello di attacco ha tanti giocatori anche se oggi non riescono ad esprimersi. Far rientrare, come fa Candreva, Eder, Perisic e Jovetic è difficile non sono abituati e i gol arrivano.

(Fonte: Radio Dee Jay)