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Agnelli: “Serve la Var anche in Europa e il designatore va cambiato ogni 3-5 anni”

Il presidente della Juve ha parlato dopo l'eliminazione dalla Champions

Andrea Della Sala

La Juve è uscita dalla Champions League. Dopo aver sfiorato la rimonta ed essere andata sul 3-0 in casa del Real Madrid, Ronaldo ha beffato i bianconeri trasformando il rigore concesso agli spagnoli nel recupero. Al termine della gara ha parlato il presidente Agnelli: "

Bisogna rimanere tranquilli e bisogna analizzare la situazione per come va analizzata. Ci sono dei paesi che hanno messo la VAR e in alcune gare europee delle italiane di quest’anno, penso alla Roma all’andata, al Milan e alla Lazio ci sono stati errori per i quali è evidente che il processo di accelerazione per l’introduzione della VAR va portato avanti. Qui non si tratta di un gol per vincere o no una partita, qui si tratta di andare avanti in Champions League, quando sul campo avevamo meritato di continuare a giocare questa gara. Forse qualche riflessione sul designatore e la sua vanità bisogna farla, per avere un’evidente imparzialità si va a colpire le italiane in maniera quasi scientifica. Un designatore che ha una responsabilità così alta forse va cambiato ogni tre anni in modo da non avere questa presunzione vista la nazionalità del designatore. Guardo gli episodi delle squadre italiane in questa stagione europea. Abbiamo la tecnologia per evitare questi errori, in qualsiasi stadio. Se la difficoltà è quella di istruire gli arbitri di tutte le Federazioni, allora ne stacchiamo una parte e gli facciamo un corso veloce perché gli strumenti li abbiamo e vanno utilizzati. Perché l’UEFA è contraria alla VAR? Non è contraria, ha un problema tecnico che va risolto. Nelle partite estive, quelle dei playoff ci sono arbitri di tutte le Federazioni e non in tutte le Federazioni la VAR è stata introdotta ma almeno epr le gare dai gironi bisogna portarla in tutte le Federazione per eliminare gli arbitri di porta e mettere le persone dietro uno schermo. Bisogna preparare velocemente gli arbitri perché noi ci siamo preparati per giocare qui e l’abbiamo fatto. Anche gli arbitri devono prepararsi con gli strumenti che abbiamo a disposizione oggi. Cosa hanno detto i ragazzi nello spogliatoio dopo il rigore e il rosso a Buffon? Che l’arbitro non ha saputo gestire la situazione. E’ un infortunio e ci sta, sbagliano tutti e questo arbitro è andato in confusione, ha preso una decisione sbagliata e ne ha presa una seconda eccessiva. Un arbitro di questo livello deve aver guardato la gara d’andata, deve conoscere il contesto e le scelte prese nella gara d’andata, come il rosso eccessivo a Dybala. Spiace, rimane la prestazione dei ragazzi, rimane la consapevolezza che le rimonte si possono fare, l’Europa è questa, le partite sono diverse e gli episodi a volte sono favorevoli e a volte meno. I momenti vanno capiti e qui l’arbitro non ci ha capito proprio niente. Se ho già parlato col delegato UEFA? Queste sono leggende metropolitane, per cortesia si saluta l’arbitro prima e dopo la gara e questo la fa sempre Marotta. L’arbitro riguardando le immagini sarà la persona più triste questa sera: sarà quello che andrà a casa più dispiaciuto di tutti perché gli arbitri non sono felici di sbagliare. Arbitro troppo giovane?No, io sono diventato presidente della Juventus a 33 anni, alla sua stessa età. Non è una discriminante questa, gli arbitri europei sono tutti di qualità. Sergio Ramos a bordo campo da squalificato? No, non cambia niente, poi in quel punto poteva starci. Io da difensore gli faccio i complimenti. Voglio fare in bocca al lupo alla Roma e alla Lazio perché è importante che le nostre squadre vadano avanti in Europa”(Premium Sport)

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