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Berti: “Spalletti non faccia teatrini, l’arbitraggio ha condizionato il match. Suning…”

L'ex centrocampista dell'Inter Nicola Berti ha parlato della vittoria della Roma a San Siro contro l'Inter

Matteo Pifferi

L'ex centrocampista dell'Inter Nicola Berti ha espresso a Gazzamercato il suo punto di vista sulla vittoria della Roma contro l'Inter, lanciando anche una frecciata a Spalletti: "Penso che siamo ancora leggermente inferiori alla Roma e si è visto abbastanza nettamente. L'arbitraggio? Non mi è piaciuto proprio, ci sono stati errori. Ero in tribuna, a un certo punto c'era silenzio e si è sentita la botta del calcio che hanno rifilato a Icardi. L'ha sentita anche mio figlio. Questo era un rigore netto e le partite possono cambiare. Il fatto è che dopo il gol di Nainggolan abbiamo lasciato le praterie aperte e i giallorossi sono molto forti. Hanno difensori fisici come Manolas e Fazio, impressionanti. La Roma correva tantissimo. Dobbiamo capire che avevamo di fronte una squadra forte al massimo della forza".

Sulla polemica di Spalletti:

 "Si tratta di statistiche, è da una quindicina di giornate che non viene concesso un rigore all'Inter. E poi se ce n'è uno netto su Icardi va dato, perché le partite cambiano. Anche se la Roma è forte, basta dare il rigore sull'1-0 e cambia tutto. Spalletti la smetta di fare teatrini. Comunque l'Inter non è lontana dalla Roma, è che i giallorossi hanno lo stesso allenatore da due anni, Pioli è da noi da 12 giornate. Serve tempo, ma la Champions oggi è lontana. Se avessimo vinto ieri forse sarebbe stata ancora raggiungibile, però è buono essere arrivati vicini". 

Su Gabigol:

"Doveva entrare qualche minuto prima, non è ancora in grado di fare la differenza. La gente lo esalta perché è quell'oggetto brasiliano pagato caro e a noi i brasiliani piacciono sempre. Il problema è che è idolo dei tifosi perché non gioca e permane la speranza che entrando in campo possa risolvere le partite. Di certo non è il nuovo Ronaldo. Questo è un campionato che non conosce, è arrivato direttamente dal Brasile a differenza di Ronaldo che già conosceva il calcio europeo".

Sui colpi per l'estate:

"Dipende se la squadra arriva in Champions, ma a prescindere da ciò è presto, serve tempo e il tifoso lo capisce. Per non rimanere come oggi servirebbero tre colpi importanti e secondo me stanno già lavorando per la prossima estate. Chi prenderei? Verratti al posto di Kondogbia, che ancora non mi fa impazzire. Se Suning ha i soldi, prenda Verratti".

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