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Cassano: “Ausilio uno dei pochi che mi è rimasto vicino. Vorrei un ruolo alla Branca”

L'ex giocatore dell'Inter si è raccontato in una lunga intervista al Secolo XIX

Marco Macca

Un lunga intervista sospesa fra passato, presente e futuro. Antonio Cassano si è raccontato a Il Secolo XIX sulla fine della sua carriera alla Sampdoria e sulla ricerca di una nuova avventura nel mondo del calcio, preferibilmente ancora in Serie A. Ecco le sue dichiarazioni: "Pensavo che il campo mi mancasse molto di più, invece mi manca molto di meno. E dentro di me so che si tratta di pochi mesi. Che ritornerò. Il mio futuro? Il Verona in Serie A mi intriga moltissimo. Come il Bologna o l'Udinese. L'importante è che sia in A, voglio dimostrare a tutti che posso ancora fare la differenza. L'Entella sarebbe l'unica eccezione per la B. Ho un rapporto di grande stima, amicizia e affetto con il presidente Gozzi. Mi ha fatto proposte importanti per il presente e per il futuro. Portare l'Entella in A sarebbe l'unico miracolo che posso ancora compiere per chiudere il cerchio della mia carriera. Pochi hanno il mio numero. Del calcio mi sono rimasti vicini Piero Ausilio, Checco Palmieri, Filippo Fusco ds del Verona, Gigetto Delneri e Fabrizio Preziosi. Dopo la carriera da calciatore mi piacerebbe avere un ruolo da direttore tecnico, alla Branca nella vecchia Inter. Anello di congiunzione tra allenatore, squadra e società. Sì, in mezzo. Tanto io, in mezzo, ci finisco sempre...".

(Fonte: Il Secolo XIX)