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Conte: “Il Chelsea non poteva subito essere cigno. Credo nel mio lavoro, zero compromessi”

L'allenatore italiano ha parlato del momento positivo della sua squadra in vetta alla Premier League

Eva A. Provenzano

Antonio Conte, che in queste ore è stato addirittura associato al futuro dell'Inter, è intervenuto a SkySport durante la trasmissione di Paolo Di Canio e ha parlato del suo Chelsea. Ecco le sue parole:

-Ti stai rilassando un pochino?

Sì, un poco. Stavo seguendo le altre partite della Premier League così siamo sempre sul pezzo diciamo.

-Ci dici qualcosa su Kante?

Un giocatore straordinario, ha quantità e qualità. Deve migliorare in fase di costruzione. E’ un centrocampista di quel tipo che recupera e fa poi la giocata in orizzontale, deve invece imparare a verticalizzare per fare giocate per i nostri attaccanti, anche quelli esterni. Riesce a coprire tanto campo, è disponibile, un grande calciatore e un grande acquisto per noi. Se può segnare più spesso? Soprattutto all’inizio ha avuto tante opportunità di fare gol anche se a volte ci arriva stanco e non è lucido, ha ampi margini di miglioramento a livello tecnico, è anche giovane e ha davanti a sé un importante futuro.

-Ci sono stagioni che iniziano male e poi un allenatore riesce a cambiare le cose. Questo cambio è dovuto nel tuo caso da una scelta tattica. Chi ti ha aiutato nel momento difficile?

Chi mi ha aiutato e mi aiuterà sempre è il lavoro e io credo ciecamente nel lavoro che faccio. Anche allora non era un momento drammatico, avevamo perso contro Arsenal e Liverpool, un momento delicato, ma se andavi a paragonare il Chelsea con la stagione precedente era normale, non si poteva subito essere cigni da brutto anatroccolo. Mi ha aiutato pensare che se fossi morto lo avrei fatto con le mie idee. Non sono un allenatore che può scendere a compressi e mi ha aiutato la fiducia cieca nel lavoro e nelle mie idee, sono andato dritto senza guardare in faccia niente e nessuno.

-Chi mi preoccupa delle inseguitrici?

Mi preoccupano tutte e cinque a dir la verità. L’esperienza da calciatore mi ha insegnato che si può vincere e perdere tanto e questo mi ha reso cattivo nella voglia di vincere. Oggi a chi parla di titolo per il Chelsea rispondo no assolutamente perché non ci sono gare facili in questo campionato. Dopo sei partite eravamo a meno otto dalla vetta e adesso siamo a più dieci dalla seconda quindi dobbiamo tenere sempre la giusta attenzione. Chi sta davanti non deve perdere colpi, è un messaggio per chi insegue, un segnale sempre molto forte, dobbiamo sfruttare questo momento per dare e avere segnali forti per noi e gli avversari. Il City ha vinto a due minuti dalla fine contro lo Swansea, avrei preferito il pari.

-Ad Hazard hai trovato la giusta posizione?

Ha un talento incredibile, ieri ha fatto ottima partita in fase di possesso e non e quando ha questo equilibrio è un giocatore bravissimo. Con questo gioco esaltiamo le caratteristiche di tutti. Avere ,a flessibilità e l’intelligenza per esaltare tutti è importante per trovare il giusto schema di gioco.

-La grinta con il tuo assistente?

Praticamente Angelo è il mio braccio destro ed è la mia “vittima”. Prima della partita avevamo provato delle cose e stavo dando delle indicazioni perché in campo non avevo visto chi copriva un giocatore. In quei momenti io posso uccidere chiunque, in quei momenti per me è importante solo vincere.

(Fonte: SkySport)